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Le sfide del nuovo PSR e le opportunità dell’agroalimentare

L’assessore regionale Fabio Rolfi si è confrontato con gli stakeholder lombardi sul futuro del settore

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"Troppi vincoli fanno male al mercato. L’innovazione sia la via maestra per far fronte alle sfide di clima e sostenibilità economica delle imprese". Di rientro da Agriregions, il meeting che nei giorni scorsi aveva visto riunirsi a Bruxelles la coalizione delle principali 17 Regioni agricole europee, l’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi di Regione Lombardia, Fabio Rolfi, è intervenuto venerdì scorso, durante un incontro organizzato dal nostro gruppo editoriale Netweek, nel suggestivo scenario del Convento dell'Annunciata di Rovato, in Franciacorta. Una chiacchierata a tutto campo servita a passare in rassegna le principali sfide della Lombardia tra il Programma di sviluppo rurale e le opportunità per l'agroalimentare.

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Come sta cambiando il settore agroalimentare

Una trasferta, quella da cui era reduce Rolfi, che ha dato modo all’istituzione regionale di interrogarsi sul ruolo che l'innovazione potrà e dovrà assumere rispetto all'adozione di linee e battaglie comuni in ambito europeo. E qui i riferimenti hanno avuto a che fare, inevitabilmente, con le questioni climatiche ed economiche.

"L’innovazione deve essere la stella polare per il rilancio del settore agroalimentare. Se l’Europa continuerà a mettere vincoli e aumentare la burocrazia le nostre imprese chiuderanno", ha aggiunto l'assessore che ha quindi detto la sua in fatto di sostenibilità ambientale, altro tema cardine per l'Unione Europea. "La sostenibilità ambientale si ottiene invece con investimenti in robotica, genetica, precision farming per far fronte ai cambiamenti climatici e per garantire redditività economica alle aziende".

Il titolare all'assessorato all’Agricoltura ha quindi auspicato un cambio di passo rispetto alle relazioni economiche tra Paesi membri: «Reciprocità è un concetto fondamentale. Per questo, come Regione Lombardia, abbiamo chiesto, durante le varie riunioni a Bruxelles, che questo principio venga inserito e calato nella realtà. Bisogna tenerne conto quando discutiamo di trattati sugli scambi internazionali".

I fattori più preoccupanti: crisi energetica e siccità

Rolfi ha poi lanciato poi un altro campanello d'allarme:

"Se da una parte il meeting ha dato modo di mettere al primo posto temi come la sostenibilità ambientale ed economica, dall'altro è stata anche una fonte di preoccupazione per la nostra regione rispetto all'annuncio dell'equiparazione degli allevamenti zootecnici al tema della normativa industriale. Non comprendere che l'equilibrio fra terra e industria è centrale, non porta da nessuna parte. Si tratta di una visione miope e che non tiene conto del lavoro che abbiamo fatto negli ultimi quattro anni a livello governativo. Bisogna continuare ad agevolare il sistema produttivo lombardo, la filiera agricola, che dà valore aggiunto anche quando parliamo di Pil".

Interessante l'analisi sulla crisi energetica:

"In fatto di transizione energetica, il Pnrr ha dato risposte parziali. Non sono molto soddisfatto per l'impostazione che è stata data finora. La riduzione dei costi dell'energia, infatti, è un tema che va affrontato e risolto a prescindere dalla contingenza. Auspichiamo, dal nostro osservatorio, che la produzione energetica diventi motore per la multifunzionalità agricola".

A guidare le riflessioni di Rolfi, inoltre, è stato il tema dell'acqua. Una sorta di provocazione, la sua, rispetto a chi sottovaluta il problema della scarsità di un elemento vitale come questo.

"Come abbiamo potuto evincere dalla fase delicata in cui ci troviamo, acqua e materie prime in generale rientrano a tutti gli effetti nella sfera della geopolitica. Di fronte alla scarsità di un bene tanto prezioso, dobbiamo creare, visto che la produzione agricola lombarda è irrigua, scorte e infrastrutture che interessino laghi e bacini idrici. Questo perché senza acqua nella quantità e nei tempi giusti non abbiamo valore nella produzione".

La location dell'evento

Gli stakeholder bresciani e lombardi del settore agroalimentare, invitati da Netweek, sono stati accolti dal padrone di casa Vittorio Moretti, presidente di Holding Terra Moretti che ha in gestione il Convento dell’Annunciata. La sua azienda - una delle più belle e innovative del panorama bresciano e nazionale - controlla sei prestigiose cantine in Italia e due resort. Il grande e illuminato imprenditore ha salutato i presenti e ricordato come il convento dell’Annunciata sia "rappresentativo di tutta la Franciacorta".

"Ora gestiamo questo luogo e lo mettiamo a disposizione del territorio - ha aggiunto - Vogliamo puntare sulla qualità, così come facciamo nel nostro lavoro che stiamo portando avanti in Franciacorta e in Italia. Stiamo lottando per mantenere alta la qualità del nostro vino e del nostro territorio, ma la sfida più grande per il comparto vitivinicolo è quella della ecosostenibilità".

Il tema dell'ecosostenibilità

Così come l’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi, anche il presidente Moretti ha evidenziato quanto sia importante per il mondo che opera nel settore dell'agroalimentare, riuscire a trovare un equilibrio tra il lavoro che si svolge sui terreni e il rispetto dell’ambiente.

"Dobbiamo portare avanti la nostra attività ma allo stesso tempo garantire la tutela del territorio, come già facciamo d’altronde - ha detto - Partendo dalla Franciacorta come nel resto d’Italia. Gli imprenditori sono consapevoli del proprio ruolo per arrivare a una situazione di sostenibilità, ma serve anche la vicinanza delle amministrazioni e degli enti locali. Un esempio è quello dei droni: sarebbero molto utili per i trattamenti atti a ridurre l’inquinamento in vigna, ma manca una regolamentazione che lo permetta".

Proprio sui temi della sostenibilità verterà il prossimo convegno, che si terrà il 21 maggio al Convento dell’Annunciata.

"Vogliamo valorizzare questa struttura anche organizzando eventi e incontri di confronto, al fine di renderla un luogo fulcro per il territorio anche con un discorso culturale - ha concluso Moretti - Il prossimo convegno sarà dedicato alla viticoltura di precisione e, appunto, alla sostenibilità. Lo abbiamo organizzato con la collaborazione dell’Università di Milano e quella di Trento".

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Agroalimentare e turismo: binomio da sviluppare

Infine ma non per importanza l'assessore Rolfi è tornato a porre l'accento sul tema del turismo. In tal senso, ha spiegato:

"è necessario potenziare e lavorare sempre di più e ancora meglio alla sinergia tra pubblico e privato per adottare politiche di promozione del territorio".

Infatti, ha scandito, "la Regione non deve fare ciò che i privati fanno già bene. Sono un sostenitore del principio di sussidiarietà. Su alcune iniziative, tuttavia, la sinergia può aiutare. Eccome. Ha funzionato e funziona bene la collaborazione ad esempio con Assovini. E la manifestazione del Vinitaly di quest'anno ne è stata una dimostrazione. Anche la crescita degli agriturismi durante gli ultimi due anni di pandemia merita una bella riflessione su come le politiche adottate dal Pirellone si siano rivelate vincenti. Il dato è questo: quello agricolo è un settore percepito come meta preferenziale per le esperienze di tipo enogastronomico".

Un nodo da sciogliere, ha concluso,

"riguarda il modo in cui produzione e innovazione saranno interpretati nei prossimi mesi, a partire, soprattutto, dalla visione e la declinazione che scuole e mondo della formazione sapranno fornire alle nuove generazioni in ordine alle sfide, complesse, che ci attendono".

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