Tragico tuffo nel lago: "Maxwell è volato via" la struggente lettera
"Noi tutti siamo fortunati ad aver condiviso un pezzo della stessa Sua strada".
Un tragico tuffo nel lago è costato la vita al giovanissimo Osei Maxwell, solo 15 anni. E' successo ieri, venerdì 8 giugno, sulle sponde del lago di Como dove il ragazzo si trovava insieme ad alcuni amici.
Tragico tuffo nel lago: "Maxwell è volato via" la struggente lettera
In queste ore di dolore per la sua famiglia, i suoi amici e i compagni del Gs Villa Guardia, dove militava nella squadra Allievi 2003, su Facebook è comparsa una struggente riflessione dedicata proprio al ragazzo. A scrivere è Memo Pellicanò del Gs Villa Guardia. La riportiamo in maniera integrale.
"Venerdì 7 giugno alle h 16.59 ho ricevuto il più brutto dei messaggi che potessi leggere:
“MAXWELL è volato via..”
Il tempo si è come fermato, sono riuscito solo a trovare un poco di lucidità per chiedermi “perché?”
Perché a 16 anni un giovanissimo ragazzo di belle speranze, senza colpe, viene inghiottito prematuramente dall'eternità?
Il paradiso non poteva aspettare?
Nel frattempo faccio molta fatica a capire il vero significato della morte, quindi non mi resta solo che un'unica speranza, pregare.. ma pregare cosa, pregare chi?
La mia Fede ultimamente sta traballando, dato che non mi aiuta a dare delle risposte convincenti a quello che vedo o sento.
Siamo prigionieri di un destino che distribuisce le parti, senza possibilità di scegliere o di sfuggire.
Ci stiamo abituando a funerali e malattie, a insuccessi e sconfitte, a disgrazie e dolore, ma se osservati e vissuti con dignità, saggezza e rispetto, diventano occasione, di crescita e di pienezza.
In questi momenti la peggior cosa è la solitudine della famiglia e il silenzio, quindi penso che dovremmo amare e condividere di più, per dare sollievo e forza alle persone rimaste.
Ci facciamo tante domande, la sicurezza vacilla e la paura ti assale, allora noi ci giochiamo l'ultima carta possibile, cioè costringiamo il buon Dio a consolarci, per trovare la felicità con le sue ombre e soprattutto a trovare la speranza e il coraggio di andare avanti.
Poi, facendomi un esame di coscienza, mi guardo dentro e dico, ehi Memè proprio tu non puoi lamentarti, perché sei fortunato, molto fortunato, noi tutti squadra dei 2003, siamo fortunati ad aver condiviso un pezzo della stessa Sua strada, quindi senza pensarci troppo prego l’angelo custode di Maxwell, che ha raggiunto da pochissimo il paradiso e che da lassù ci vede e ci guida.
Sai io credo che da qualche parte dell’universo esiste un qualsiasi Dio, forse è in te, in me, in noi, forse non è da nessuna parte oppure ci aspetta in qualche luogo non conosciuto dalle mappe.
Maxwell mi ha lasciato tanti segni, gesta, testimonianze, quindi d’ora in poi non devo pensare al vuoto che ci sarà in futuro, ma cercherò di guardare alle bellezze che ci ha donato Maxwell.
Certo per la Sua famiglia non sarà per niente facile continuare il cammino della vita senza la luce riflessa del proprio figlio, gli altri invece, sono stati privati di Colui che ha reso gli allenamenti e le partite momenti di gioia e divertimento.
L’eredità ricevuta dai Suoi compagni di squadra (Allievi 2003 del GSV) è pesantissima, perché se è vero che bisognerà continuare nel proprio percorso di vita, è anche vero che il nostro obbligo sarà di onorare la memoria di Maxwell, altrimenti il tempo sarà stato vano e non ci resteranno che solo piacevoli ricordi mescolati a freddi rimpianti.
Onore e gloria a Te Maxwell Osei.
Memè".
Che tragedia. Povero ragazzo. Che vada dritto in paradiso. Ai genitori un forte abbraccio e tutto l'affetto immaginabile.
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