Picchiava la moglie, arrestato marocchino: "Non ti crederanno, non parli neanche italiano"
La donna per mesi ha subito percosse, intimidazioni e violenze sessuali.

"Tanto non ti crederanno mai, non parli neanche l'italiano". Con queste parole un 39enne di origini marocchine ha intimorito la moglie connazionale, 27 anni e incinta del primo figlio. Lei, però, dopo l'ennesima violenza ha parlato e lo ha denunciato e la Polizia di Stato dopo indagini complesse lo ha arrestato.
Picchiava la moglie, arrestato marocchino
L'uomo, residente in provincia, incensurato e operaio in un’azienda alimentare, è stato arrestato ieri pomeriggio. L'accusa è maltrattamenti, violenza sessuale e lesioni, tutte aggravate, nei confronti della moglie incinta del primo figlio.
Tutto ha inizio il 26 aprile scorso. Dopo quattro mesi di sofferenze e soprusi, in occasione dell’ultimo ricovero in ospedale,
finalmente la donna si fa coraggio e denuncia il marito. La Squadra Mobile della Questura di Como, venuta a conoscenza che la donna più volte era stata visitata in Pronto Soccorso, perché picchiata dal compagno, ha svolto le indagini del caso.
Con l’aiuto di un interprete, ha raccontato agli agenti di aver raggiunto a dicembre 2018 il marito in Italia, sposato qualche mese prima in
Marocco. Già dopo i primi giorni di matrimonio, l’uomo ha mostrato la sua indole violenta, maltrattandola e minacciandola: la donna
quotidianamente è stata insultata, percossa, anche con un bastone, ma, cosa più grave, più volte è stata costretta con la violenza a
subire atti sessuali.
Due gli episodi più gravi: il primo avvenuto il 6 febbraio, quando il marito, dopo averla colpita più volte al capo, le ha fatto perdere i sensi; il secondo successo il 3 aprile, quando l’ha colpita violentemente al ventre, incurante del fatto che fosse incinta.
L’uomo le ha imposto sempre il silenzio, intimorendola e sentendosi autorizzato a farle ciò che voleva. Purtroppo al termine della denuncia, la donna aveva deciso di rinunciare alla protezione in casa di accoglienza, tornando a vivere con il marito.
Nel frattempo gli investigatori hanno raccolto ulteriori elementi: documentazione fotografica relativa alle percosse subite, relazioni di interventi delle varie forze dell’ordine, ma soprattutto i certificati medici riconducibili inequivocabilmente alle lesioni causate dall’indagato alla moglie.
Materiale che è stato ritenuto sufficiente dal GIP presso il Tribunale Ordinario di Como, che su richiesta della Procura, ha emesso ieri un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere. Il personale della Squadra Mobile ha così eseguito l'arresto e ora l'uomo è in carcere a Como.