Amici in pellegrinaggio spingono la carrozzina di Piero per 115 chilometri STORIE SOTTO L'OMBRELLONE

Il Giornale di Olgiate regala ai lettori di Giornaledicomo.it le più belle storie raccontate nel corso del 2019 sulle pagine del nostro settimanale. Una piacevole lettura sotto l'ombrellone.

Amici in pellegrinaggio spingono la carrozzina di Piero per 115 chilometri STORIE SOTTO L'OMBRELLONE
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Nove amici uniti da un viaggio: "Il cammino di Piero" rivive nelle pagine di un toccante libro. Dionigi Mangiacasale, 64 anni, medico, è l’autore del diario di bordo del pellegrinaggio condiviso con Nadia Grisoni, Simona Cattaneo, Michele Monaco, Sanzio Frasson, Davide Zappa, Valerio Perroni (sindaco di Villa Guardia) e Carmelo Crisafulli. Insieme hanno accompagnato Piero Scacchi, 56 anni, lungo il cammino di Santiago di Compostela, spingendolo sulla sua carrozzina per 115 chilometri.

Nove amici condividono un pellegrinaggio

Piero viene definito come l’elemento catalizzatore, lui porta con sé il peso del destino che lo ha duramente colpito, l’emorragia cerebrale che lo costringe all’infermità. L’affetto della moglie Nadia, della sua famiglia e dei suoi amici ha creato il solidissimo gruppo che, passo dopo passo, lo ha accompagnato a Santiago. "Un’idea nata quasi per caso, come una battuta, poi prende corpo e spirito", scrive Mangiacasale al principio del diario. Il ricordo dei loro passi resterà nero su bianco nel piccolo libro dedicato alla settimana passata insieme. Per i nove amici il cammino iniziò lunedì 30 aprile dello scorso anno e durò una settimana.

Le difficoltà superato con l'organizzazione

"Il tempo minimo della nostra avventura è stato una scelta dovuta all’incognita del primo approccio con questo tipo di viaggio, con un grande invalido la logistica si inasprisce un pochino - racconta Mangiacasale - Non sapevamo che genere di difficoltà avremmo incontrato e cosa avremmo dovuto affrontare. L’ostacolo più grosso da scavalcare certamente è stato quello della logistica a causa della tetraparesi e la carrozzina elettrica di Piero, oltre ai pesi dovuti per la nutrizione enterale e l’ossigeno. Non potevamo certamente fermarci ai tipici ostelli del cammino, ma necessitavamo di alloggi veri per permettere a Piero di fare le sue terapie quotidiane. L’estrema organizzazione portata avanti ci ha permesso di giungere alla fine della nostra avventura. Decidere di andare oltre la settimana di viaggio sarebbe stato un rischio e un azzardo troppo grosso. Le difficoltà maggiori le abbiamo riscontrate negli attraversamenti delle varie tratte, per motivi strettamente territoriali, ad esempio nell’approccio aereo. Ma abbiamo superato tutto tranquillamente con un poco di inventiva e ottimizzazione dei mezzi a disposizione".

"Non dimenticheremo neanche un istante"

Il diario della loro settimana, ora, è un trait d’union che scalda il cuore. "Ho raccolto tutto il materiale necessario alla stesura tra giugno e luglio, poi il racconto è stato pubblicato ad agosto - continua il medico - Contiene anche le osservazioni e i commenti dei partecipanti, così da non dimenticare neanche un istante del nostro cammino con Piero".

Sara Mugnai

(Giornale di Olgiate, sabato 9 febbraio)

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