Claudio Moja racconta "The edge of the world" STORIE SOTTO L'OMBRELLONE
Il Giornale di Erba regala ai lettori di Giornaledicomo.it le più belle storie raccontate nel corso del 2019 sulle pagine del nostro settimanale. Una piacevole lettura sotto l'ombrellone.
«Quest’esperienza mi ha dato moltissimo: “The edge of the world” continua con nuove avventure». In occasione del suo ritorno in Italia, abbiamo intervistato Claudio Moja, giovane anzanese che lo scorso 15 aprile ha intrapreso l’avventura «The edge of the world» e ha raggiunto l’Iran a piedi.
Claudio Moja racconta "The edge of the world"
Il ragazzo ha comunicato nei giorni scorsi tramite social network l’intenzione di interrompere il viaggio dopo otto mesi, ma di voler continuare il progetto di viaggiare intorno al mondo documentando le sue avventure. E presto «The edge of the world» potrebbe diventare un libro…
«Arrivato in Iran, ero stanco – ha spiegato Moja – Tanti sono i motivi che mi hanno portato a decidere di interrompere il mio viaggio, che sarebbe dovuto proseguire fino alla Nuova Zelanda. Ho ancora voglia di viaggiare, ma dopo tanti mesi, questo progetto stava diventando abitudine: mi aveva stancato. In più mi sono accorto che la modalità di viaggio che avevo scelto, cioè di percorrere un tragitto a piedi, mi limitava parecchio. Temo che non distinguessi più la comfort zone dall’avventura selvaggia, in più, proseguendo mi sono accorto che un’esperienza così lunga (che prevedevo della durata di circa 3 anni) era troppo onerosa: senza contare la lontananza dagli affetti».
Ma nonostante la decisione di interrompere il percorso, Moja non ha alcuna intenzione di fermarsi. «“The edge of the world” continuerà, ma in un’altra versione: vorrei andare in India e in Nepal, posti che avevo già nel programma iniziale. Mi piacerebbe organizzare viaggi e spedizioni, magari in gruppo, verso questi posti: ovviamente sempre nello stesso spirito, e cioè in modalità “selvaggia”».
Un bilancio dell’esperienza
«Questo viaggio – continua Moja – mi ha permesso di conoscere le mie possibilità e i miei limiti. Ho più sicurezza in me stesso, penso di essermela cavata bene in questi otto mesi e sono pronto ad affrontare nuove situazioni di questo genere. Ho conosciuto popoli, posti e persone e porto con me tanti bei ricordi. Più in generale ho imparato che viaggiare in questo modo è ciò che mi piace». E, trainato dal progetto e dal grande seguito maturato anche dalla condivisione delle sue esperienze di viaggio, Moja vorrebbe continuare con nuove avventure, organizzando spedizioni e viaggi di gruppo.
«Credo che questo progetto mi abbia dato più credibilità – spiega – E penso ci sia la possibilità di coinvolgere il mio seguito in nuove esperienze, spedizioni: ho tante idee in serbo, che svelerò non appena saranno più chiare. “The edge of the world”? Continuerò ad aggiornare blog e social network, e mi piacerebbe che l’esperienza di questi otto mesi diventi un libro: spero di poterlo concretizzare presto».
(Giornale di Erba, 19 gennaio 2019)