Pensionati inascoltati: alla manifestazione nazionale anche i lariani

Il 16 novembre al Circo Massimo per non essere ancora dimenticati.

Pensionati inascoltati: alla manifestazione nazionale anche i lariani
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"Sarà una giornata di lotta ma anche di orgoglio perché noi abbiamo ragione, e sbaglia chi non ci ascolta"; questo il grido dei pensionati inascoltati di Cgil, Cisl e Uil che, sabato 16 novembre 2019, si raduneranno per la manifestazione nazionale al Circo Massimo, a Roma. Anche i pensionati lariani saranno presenti per difendere i propri diritti.

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Pensionati inascoltati: le richieste

Molte e importanti le richieste sul piatto, che per troppo tempo sono rimaste inascoltate; una legge nazionale sulla non autosufficienza, una vera rivalutazione delle pensioni e non quaranta centesimi in più il mese, la 14esima perché aiuta chi è più in difficoltà e tasse più basse perché se ne pagano troppe.

"Saremo in piazza con le nostre proposte e le nostre buone ragioni – commenta Marinella Magnoni, segretaria provinciale Spi Cgil - proposte e ragioni che riguardano non solo noi, ma tutto il Paese".

Anche i pensionati lariani presenti

"Per la terza volta quest'anno manifestiamo a Roma come pensionati e lavoratori - aggiunge Giovanni Pedrinelli, segretario Fnp Cisl dei Laghi - vogliamo che il Governo ci dia retta. Vogliamo un sistema pensionistico più equo e solidale. Diciamo basta a manovre contro i pensionati usati come cassa cui attingere nei momenti di difficoltà.
Lavoro, fisco (cioè una riforma fiscale che includa lotta vera agli evasori, ai corrotti e ai corruttori), sanità e stato sociale. Sono i temi su cui lottiamo perché vogliamo che il nostro Paese cambi marcia".

Pensioni più alte

Nonostante la recente apertura del confronto con i sindacati, sembra che i bisogni dei pensionati non siano ancora stati realmente ascoltati; soprattutto per quanto riguarda le pensioni.

"Non ci sono riduzioni di tasse, e la tanto attesa rivalutazione delle pensioni al cento per cento dell'inflazione riguarda solo pochi e con importi talmente bassi da essere offensivi per chi ha lavorato una vita, versato i contributi e pagato puntualmente le tasse. Non si è voluto ancora riconoscere che, dal 2012, le pensioni della classe media, che riguardano un'alta percentuale dei nostri iscritti a Como, hanno subito una forte e continua riduzione del loro potere d'acquisto.  Aumentare le pensioni con la ricostruzione del montante contributivo, significherebbe maggiori consumi e quindi sviluppo, crescita del paese e, in tante situazioni, maggior aiuto a figli disoccupati o con lavori precari" commenta Enzo Barni, segretario Uil pensionati Como e Lago.

Per maggiori informazioni, visita il sito di SPI-CGIL Como.

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