Le Penne Nere donano un apparecchio per comunicare all’alpino malato di Sla STORIE SOTTO L’ALBERO

Il Giornale di Cantù regala ai lettori di Giornaledicomo.it le più belle storie raccontate nel corso del 2019 sulle pagine del nostro settimanale.

Le Penne Nere donano un apparecchio per comunicare all’alpino malato di Sla STORIE SOTTO L’ALBERO

CANTÙ – Ormai da tempo si trova a vivere disteso su un letto, senza la possibilità di alzarsi. Alessandro Lanfranconi, per tutti Sandro, è affetto da Sclerosi Laterale Amiotrofica, per molti semplicemente Sla e conosciuta anche come malattia di Lou Gehrig. E’ una malattia neurodegenerativa progressiva dell’età adulta, determinata dalla perdita dei motoneuroni spinali, bulbari e corticali, che conduce alla paralisi dei muscoli volontari fino a coinvolgere anche quelli respiratori. E’ una patologia della quale negli ultimi anni si è molto parlato anche perché ha colpito diversi ex calciatori. Sandro Lanfranconi, oltre a essere circondato dall’affetto dei suoi familiari, è sostenuto ogni giorno dall’amicizia delle Penne nere di Cantù. Lui è infatti uno storico alpino.

Le Penne Nere donano un apparecchio per comunicare all’alpino malato di Sla

Proprio il suo gruppo ha voluto aiutarlo nei giorni scorsi, finanziando l’affitto di un apparecchio che può consentirgli di comunicare. Lo sviluppo della malattia gli ha impedito infatti negli ultimi tempi di poter parlare. «Circa un mese fa, durante il consueto Consiglio mensile, abbiamo trattato il delicato argomento riconducibile al nostro alpino associato Alessandro Lanfranconi – ha raccontato il capogruppo delle Penne nere canturino Settimo Moro – Sandro, come tutti noi lo chiamiamo, da tempo è allettato perché è stato colpito dalla Sclerosi Laterale Amiotrofica. Io, che ricopro l’incarico di capogruppo, insieme al mio vice Angelo Zanetti ho illustrato la grave situazione nella quale versa il nostro amico. A questo punto il Consiglio, all’unanimità, ha deciso di elargire alla famiglia un contributo economico per le necessità di Sandro». La decisione degli Alpini canturini è arrivata anche in ragione di una motivazione precisa. «Infatti nel frattempo – ha proseguito il capogruppo l’Ats, benché aiuti quotidianamente il proprio assistito, sulla scorta di nuove normative ha ridotto a Sandro sia l’assistenza domiciliare, sia quella economica. Ecco perché il Consiglio del gruppo ha votato
senza indugio l’elargizione del contributo». Gli Alpini hanno quindi portato l’assegno alla famiglia qualche giorno dopo. In questa circostanza le Penne nere sono venute a conoscenza di un ulteriore problema che purtroppo interessa Alessandro Lanfranconi. «Nell’occasione della consegna dell’assegno, abbiamo saputo che le condizioni di Sandro sono tali da non consentirgli più di parlare normalmente. Può pertanto esprimersi solo attraverso un comunicatore, ossia una strumentazione altamente tecnologica che permette all’ammalato discrivere attraverso lo sguardo e pertanto dialogare con altre persone». Ma per avere questo macchinario, l’Ats aveva stimato alla famiglia un periodo di attesa di oltre cinque mesi. Ancora una volta però, in aiuto del loro amico sono intervenuti gli Alpini.

«Immediatamente, approfittando di una riunione straordinaria, abbiamo portato in Consiglio la problematica. Sempre all’unanimità, il gruppo Alpini ha deciso di farsi carico dell’affitto di questa apparecchiatura altamente tecnologica sino a quando non sarà l’At s a fornirgliela. La decisione è stata presa in brevissimo tempo, cosicché il nostro amico e alpino Sandro ha avuto la possibilità di disporre del macchinario in un lasso di tempo molto breve. Questo ha reso felici lui e i suoi familiari, ma anche e soprattutto tutti noi alpini. Voglio fare una precisazione finale. É doveroso evidenziare come, nell’ambito delle iniziative benefiche riconducibili ad Alessandro Lanfranconi, il Gruppo Alpini di Cantù, su proposta del furiere Ilario Ambrosin, ha preso un’a ltra decisione importante, sempre all’unanimità. Ossia quella di costituire un “Fondo di solidarietà alpina” per gli associati locali che ne abbiano bisogno. Sarà approvato quanto prima uno statuto, che regoli questa iniziativa benefica affinché sia accessibile a qualsiasi associato che rientri nella casistica che sarà deliberata. Il Gruppo Alpini di Cantù, con queste importantissime iniziative e decisioni prese in un arco temporale decisamente ridotto ha dimostrato la propria solidarietà, attenzione e attaccamento nei riguardi dei propri associati».

(Giornale di Cantù, 26 ottobre 2019)