Sardine a Como: duro attacco di Alessio Butti
"Tutti hanno il diritto di essere ascoltati, anche le sardine, ma nessuno ha il diritto di imporre la propria presenza a gente che vuole fare altro in centro città".
Sardine pronte a scende in piazza a Como.
L'attacco di Alessio Butti
"Leggo il “manifesto delle sardine” e noto una grave e sferzante affermazione chiaramente rivolta a chi non ne condivida i postulati: “grazie ai nostri padri e nonni avete il diritto di parola, ma non il diritto di essere ascoltati”. Una pretesa e presunta superiorità morale urticante. Io penso che tutte le associazioni, i partiti, e le organizzazioni, che operino in un contesto e con metodi democratici, abbiano il diritto non solo di parlare, indipendentemente dai padri e dai nonni che tutti abbiamo avuto e sui quali sarebbe intelligente evitare distinguo visto che siamo nel terzo millennio, ma anche di essere ascoltati. Anch’io non condivido il vostro consueto intervallo musicale di “bella ciao”, ne’ le opinioni dei vostri testimonial tra i quali primeggia un insopportabile Roberto Saviano, ma non vieto a nessuno di ascoltarvi. Ascoltare non vuol dire condividere. Mi sembra un concetto da terza elementare. Leggo che le sardine di Como intenderebbero imporre, il verbo è corretto, alla città di Como un loro evento politico per, udite udite, domenica pomeriggio 8 dicembre. Pretenderebbero anche di farlo in pieno centro città. Mi sembra un atteggiamento un po’ arrogante. Ad un partito tradizionale non sarebbe consentito tale “privilegio” e, intelligentemente, nemmeno tenterebbe di rivendicarlo. Auguro all’evento delle sardine il successo che auspicano, ma c’è un momento e un luogo per tutto. Volete manifestare? Fatelo evitando di aggiungere il vostro folto pubblico (con annessi mezzi di trasporto) all’affluenza, anche automobilistica, di migliaia di comaschi, e non, attirati in centro dagli eventi natalizi o dalla voglia di fare shopping. Convocatevi magari in una zona decentrata (ad esempio al tempio voltiano, a villa olmo...luoghi di prestigio, ma meno coinvolti dall’agenda natalizia). Altrimenti scegliete un altro giorno o magari un altro orario. Come ho detto, tutti hanno il diritto di essere ascoltati, anche le sardine, ma nessuno ha il diritto di imporre la propria presenza a gente che vuole fare altro in centro città durante un pomeriggio domenicale e pre natalizio. È una questione di convivenza civile che tutti i partiti tradizionali rispettano, un fatto di educazione, anche civica. Non avete necessità di ricorrere al meschino espediente di organizzare il piccolo evento politico nel contesto del grande evento natalizio per poter dichiarare qualche “inconsapevole sardina” in più...".