Svolta sulla morte di Gaetano Banfi: indagato l'uomo che chiamò i soccorsi
Il 22enne di Rebbio venne trovato sull'asfalto in via Paoli a ottobre.

A quasi tre mesi dalla tragica morte in via Pasquale Paoli di Gaetano Banfi, sembra essere arrivata una svolta nelle indagini. E' infatti indagato l'uomo che quella notte ha chiamato i soccorsi dicendo che c'era il corpo del 22enne sull'asfalto.
Svolta sulla morte di Gaetano Banfi
Fin dal ritrovamento del corpo esanime del giovane Gaetano Banfi, risalente al 20 ottobre scorso, la locale Squadra Mobile, per il tramite dei propri investigatori, aveva proceduto alle indagini per accertare la dinamica dell’incidente che, già dai rilevamenti effettuati nell’immediatezza del fatto, avevano suggerito l’ipotesi di un possibile incidente stradale.
Dopo aver acquisito i filmati, di tutti i circuiti di videosorveglianza presenti nelle vie adiacenti al luogo dell’evento, con l’intento di individuare il veicolo responsabile di quanto occorso al malcapitato, e ricostruite così le ultime ore di vita del ragazzo, gli investigatori sono riusciti a risalire alla dinamica di quella notte.
Il giovane aveva trascorso la serata, e parte della notte, presso un locale del centro in compagnia di un’amica che, verso le 4, lo aveva accompagnato in macchina sino a piazza Camerlata, luogo non troppo distante dalla propria abitazione, ove Gaetano Banfi si era fatto lasciare con la motivazione di voler fare due passi a piedi prima di rientrare a casa.
Racconto confermato anche dalle telecamere di sorveglianza, che hanno ripreso il giovane mentre percorreva la Pasquale Paoli per dirigersi il proprio domicilio. Arrivato nei pressi dell’abitazione e, probabilmente, ricordandosi di non avere le chiavi di casa, per evitare di svegliare la propria madre, superava l’edificio, come testimoniato dalle telecamere presenti sul posto, e continuava a camminare fino ad imboccare la via che conduce al parcheggio del locale “Winner House”, ove se ne perdevano le tracce.
La successiva attività investigativa della Squadra Mobile, ha portato ad acquisire importanti indizi a carico della persona che aveva chiamato i soccorsi e che era presente sul posto all’arrivo di questi. Più nello specifico dalla visione dei filmati è stato possibile accertare come una vettura compatibile a quella del richiedente i soccorsi, dopo aver transitato lungo la strada attraversata dal Banfi, l’aveva ripercorsa in senso contrario, per poi giungervi nuovamente percorrendo due diversi tragitti. Ciò ha portato l’attenzione degli investigatori a rianalizzare le dichiarazioni rese dall’uomo al personale di soccorso e di Polizia intervenuto dopo la sua telefonata al 112 NUE dalle quali sono risultate una serie di incongruenze.
Per questi motivi ed altri elementi emersi nel corso delle indagini, il PM titolare del fascicolo, ha disposto l’interrogatorio delegato. Nel corso dell’atto, l’indagato ha fornito una nuova versione dei fatti, contraddicendo le sue stesse dichiarazioni fornite agli organi inquirenti in precedenza. In considerazione del quadro indiziario emerso, in questi giorni gli è stato notificato l’avviso di conclusioni indagini. Al momento l’uomo è accusato dei reati di omicidio stradale, calunnia e omissione di soccorso.
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