Posata la pietra d'inciampo in memoria di Cherubino Ferrario
Oltre 200 persone presenti, questa mattina, in piazza de Medici ad Appiano Gentile.
Posata la pietra d’inciampo in onore di Cherubino Ferrario: grande affluenza alla cerimonia.
Pietra d'inciampo: oltre 200 persone presenti
Circa 200 persone, oggi alle 10, hanno riempito piazza de Medici per assistere alla posa della pietra di inciampo in onore di Ferrario, tipografo appianese che, fino agli anni Quaranta stampava fogli per l’oratorio e suonava nella banda del paese. Poi, nel 1944, venne arrestato e deportato nei campi di concentramento a Mauthausen-Gusen, dopo essere stato internato per qualche tempo a Fossoli, nel modenese. Presenti all’evento la figlia Mariuccia, l’artista Gunter Demnig, che ha realizzato l’opera, e i ragazzi delle terze di Appiano Gentile: si sono occupati delle ricerche storiche su Ferrario, cui è intitolata la via del loro istituto.
"E' stata richiamata la memoria"
Anche la deputata Chiara Braga è intervenuta a ricordare la figura di Ferrario. "Nonostante non sia potuta essere fisicamente lì questa mattina con l’Amministrazione comunale e la scuola media, promotori dell’evento commemorativo, perché impegnata nell’attività istituzionale alla Camera a Roma, ci tenevo a portare un pensiero in memoria di Cherubino Ferrario e di tutti i deportati che hanno trovato la morte nei campi di sterminio”. Così la deputata comasca Chiara Braga, che ha voluto mostrare il suo apprezzamento per la cerimonia tenutasi questa mattina ad Appiano Gentile, di posa della pietra d’inciampo . “Oggi - continua la deputata comasca - abbiamo posato un pietra e nel contempo richiamato la memoria. Perché questa pietra d’inciampo serve a far riaffiorare la memoria, a preservare il ricordo delle deportazioni, a non dimenticare l’inciampo del nazifascismo nella coscienza della storia dell’uomo che fu il fallimento dell’uomo stesso. Il messaggio migliore di oggi va rivolto ai giovani, ai ragazzi da cui è partita questa iniziativa che culmina oggi con la posa da parte di Gunter Demnig della pietra d’inciampo, ma che proseguirà poi negli anni a venire. Momenti come questi devono essere occasioni per rinnovare un patto tra generazioni, quelle passate che hanno provato il dolore della violenza sulla loro pelle e quelle future, perché ciò non accada mai più”. E infine: “E allora mi rivolgo proprio alle nuove generazioni, ai ragazzi, con le parole che qualche giorno fa Liliana Segre, sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz, ha rivolto ai giovani milanesi. “Fate la scelta” ha detto loro Liliana Segre. Oggi sono in troppi a non scegliere, a restare indifferenti di fronte a episodi ancora troppo frequenti di odio, di intolleranza e razzismo. Fate la scelta, ragazzi...fate la scelta del bene".