Currò su aggressione a Como: "Sostegno alla famiglia, ma la cittadinanza deve essere più partecipe"

L'onorevole Giovanni Currò che ha voluto esprimere la sua vicinanza alla donna.

Currò su aggressione a Como: "Sostegno alla famiglia, ma la cittadinanza deve essere più partecipe"
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Mamme e figlia di dieci anni aggredite e minacciate mentre salivano in auto, in un parcheggio di Camerlata.  Ieri pomeriggio, avevano partecipato alla Marcia della Pace, a Como, attorno alle 20.30, le due hanno raggiunto l’auto parcheggiata a Camerlata per tornare a casa, quando un'uomo visibilmente ubriaco le ha avvicinate, impedendo loro di salire in auto. Nessuno tra i passanti si è fermato o le ha aiutate nonostante le urla della donna. L'unico aiuto da un locale vicino, dove il personale ha chiamato il 112. Gli agenti della questura, intervenuti dopo la segnalazione, hanno individuato e denunciato il presunto responsabile, un francese di 35 anni.

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A commento della triste vicenda si è espresso l'onorevole Giovanni Currò che ha voluto esprimere la sua vicinanza alla donna, ma anche evidenziare come questa aggressione e quella accaduta sabato scorso al controllore di Trenord siano accomunate: "Altro caso di violenza al quale esprimo la mia totale vicinanza. Devo però purtroppo constatare che il filo conduttore tra questo caso e quello di sabato è la carenza di soccorso da parte dei passanti. Ciò dovrebbe far riflettere tutti, il soccorso e l’essere solidali verso il prossimo ritengo che sia un principio importante di una società civile, spero che questi episodi servano a ad aprire una riflessione nella comunità comasca".

Dopodiché, Currò ha sottolineato come il controllo delle istituzioni debba essere sostenuto dall'azione dei cittadini: "Le Istituzioni hanno sicuramente la propria responsabilità e la necessità costate di incrementare il presidio territoriale delle forze di polizia. Ma le Istituzioni posso pure paradossalmente creare uno “stato di polizia” ed arrivare ad un numero spropositato di agenti per aumentare la sicurezza nelle città, ma sicuramente gli episodi di violenza non si azzererebbero. Dobbiamo allora chiederci, il cittadino davanti ad episodi di violenza deve rimanere impassibile? Deve ignorare egoisticamente ciò che sta accadendo? Deve girarsi dall’altra parte perché il problema non è il suo? Deve farsi i fatti suoi? Deve provare paura?".

"Dal mio punto di vista ognuno può intervenire, come può, con i mezzi che ha a disposizione. Un video, una telefonata, ma un intervento deve esserci! - ha concluso esortando la cittadinanza - La città rifletta, tali episodi possono accadere ad ognuno di noi e immagino che nessuno vorrebbe mai rimanere solo".

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