Al Teatro San Teodoro il ricordo delle vittime delle foibe e dell'esodo dei profughi istriani e dalmati
Dibattito dedicato al Giorno del Ricordo per gli Istriani sequestrati dai partigiani titini e infoibati.

Venerdi 7 febbraio alle 21 al Teatro San Teodoro di Cantù, verrà ricordata la tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe.
Al Teatro San Teodoro di Cantù ricordo delle vittime delle foibe e dell'esodo dei profughi istriani e dalmati
Venerdi 7 Febbraio alle ore 21 al Teatro San Teodoro di Cantù, verrà ricordata la tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, l'esodo di Istriani, Fiumani e Dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale in Istria, in Dalmazia e a Fiume ebbe luogo uno dei capitoli più bui della storia italiana del Secolo scorso: 350.000 italiani dovettero scappare e abbandonare la loro terra, la loro vita, incalzati dalle bande armate jugoslave. Decine di migliaia furono uccisi nelle Foibe o nei campi di concentramento. Una persecuzione perpetrata contro gli italiani della costa orientale dell'Adriatico. Per tanti le Foibe, cavità carsiche caratteristiche di quella terra, diventarono tombe comuni.
L'evento organizzato da Fratelli d'Italia si aprirà con il monologo della dott.sa Elena Tigli in Memoria di Norma Cossetto, la studentessa universitaria istriana, che venne torturata, violentata e gettata in una delle tante foibe dai comunisti titini e dai partigiani italiani. A seguito si terrà una articolata tavola rotonda moderata dal giornalista Enrico Marletta per approfondire i temi storici, politici, culturali legati alla tragedia di quella parte del nostro popolo e al modo in cui oggi è possibile onorarne e tramandarne la memoria.
Sul palco del Teatro San Teodoro insieme all'On. Alessio Butti e al Coordinatore Provinciale di Fratelli d'Italia Stefano Molinari, ci sarà Luigi Perini presidente della sezione comasca dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, che da bambino fu costretto a lasciare la propria terra insieme ad altri 300 mila giuliani e dalmati di etnia Italiana che tra il 1944 e il 1954 fuggirono dal regime comunista titino.