Chiude l'ambulatorio delle suore infermiere, il sindaco consegna una targa celebrativa
"Un piccolo gesto per un grande servizio, ci tenevamo a ringraziarle per il grandissimo lavoro".

A pochi giorni dalla fine ufficiale della loro attività, le Suore infermiere di San Carlo hanno ricevuto un riconoscimento dal Comune di Mariano Comense. Ieri pomeriggio suor Carla Zappa, suor Giuseppina Songia e la superiora Rita Varzaghi, accompagnate dalla madre generale della comunità Annamaria Gobbo, sono state accolte dal sindaco marianese Giovanni Alberti, che le ha premiate con una targhetta, una pergamena a testa e i libri della città.
Chiude l'ambulatorio delle suore infermiere, il sindaco consegna una targa celebrativa
Dal 1934 la missione delle Suore infermiere è stata portare sollievo agli ammalati, facendo punture e visitandoli per dare un po’ di conforto. Un’opera di bene generosa, gratuita e senza festività, che continuava anche nel giorno di Natale. Prima posizionando la sede vicino alla stazione, poi in via Risorgimento e infine nel quartiere sant’Ambrogio, da cui hanno continuato per tutti gli anni Ottanta. Nel 1969 avevano ricevuto la benemerenza da parte del Comune. Il 29 febbraio la carenza delle vocazioni e l’età anagrafica delle ultime volontarie costringeranno alla chiusura della congregazione. E per chi ha vissuto la città di Mariano Comense in questi anni, sarà la fine di un pezzo di storia di questo paese.
Per questo il sindaco, alla presenza dei membri della giunta comunale e del presidente del consiglio comunale Claudio Nogara in rappresentanza dei consiglieri, ha voluto premiare il lavoro assiduo delle suore: "È un piccolo gesto per un grande servizio – ha commentato il primo cittadino – ci tenevamo a ringraziarle per il grandissimo lavoro svolto in questi anni. Alcune di loro hanno passato buona parte della loro vita qui. Adesso in molti scherzando si chiedono dove andranno a far le punture. Per Mariano erano un’istituzione, per almeno tre generazioni. A noi mancheranno, sono state per tutti un grande esempio di gratuità nell’esserci sempre per tutti, senza discriminazioni".