Politica

Rifiuti solidi urbani: la mozione del Partito democratico canturino

"In questi giorni, la Regione Lombardia sta ripensando il proprio Piano rifiuti, e il ritardo con cui si procede in tale direzione è davvero colpevole".

Rifiuti solidi urbani: la mozione del Partito democratico canturino
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Rifiuti solidi urbani difficili da smaltire.

La mozione del Partito democratico

"Il Comune ripensi la propria politica per il trattamento e la differenziazione dei Rifiuti urbani in un'ottica di circolarità". Così scrive Filippo Di Gregorio, consigliere comunale del Partito democratico a Cantù. Prosegue: "Il giorno 26 febbraio ho presentato al protocollo cittadino una mozione con la quale il nostro gruppo consiliare chiede al Consiglio comunale di ripensare radicalmente la propria politica di differenziazione e trattamento di alcuni rifiuti urbani, sempre più difficili da collocare presso le aziende specializzate nel settore. Infatti gli scorsi bandi per l'assegnazione dei rifiuti del legno e tessili sono stati impostati con un rialzo del  14,68 e del 137,69% rispetto all'assegnazione precedente; ma soprattutto, tali bandi vengono affidati per un periodo non superiore ai sei mesi, per esigenze delle ditte cui conferire gli scarti in legno e tessile. Oltretutto, è di questi giorni la notizia che l'affidamento del ferro avverrà con una bando che assegna il servizio per una durata di soli due mesi!".

"Necessaria la progettazione a lungo termine"

Di Gregorio prosegue: "Una comunità civile ha bisogno di progettare a lungo termine lo svolgimento di servizi essenziali e necessari, come il conferimento dei propri rifiuti. Pertanto, pensiamo che sia indispensabile un profondo ripensamento delle modalità con cui impostare lo stesso servizio. In questi giorni, la Regione Lombardia sta ripensando il proprio Piano rifiuti, e il ritardo con cui si procede in tale direzione è davvero colpevole. Auspichiamo infatti che tale ridefinizione del Piano regionale rifiuti interrompa la prassi dannosa di lasciare solo ogni comune lombardo nel pianificare la propria politica dei rifiuti, individuando degli ambiti ottimali nei quali i comuni possano raccogliere le proprie esigenze e dare vita ad aggregazioni della domanda in grado di misurarsi seriamente con le grandi aziende del trattamento dei rifiuti".
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