Nuove misure di contenimento, Fontana: "Il weekend non sarà occasione di svago ma ecco cosa chiediamo da lunedì"
I sindaci della Lombardia sono compatti nelle richieste al Governo.
E' di ieri sera, venerdì 20 marzo, un nuova ordinanza a firma del Ministro della Salute Roberto Speranza che accentua i distanziamenti tra le persone per combattere la diffusione del Coronavirus. Chiudono parchi, ville, aree gioco e giardini pubblici, è vietata attività ludica e sportiva all'aperto ma soprattutto sono vietati gli spostamenti verso le seconde case nei giorni festivi e prefestivi.
Nuove misure di contenimento: il commento di Fontana
"Valuto questa ordinanza un provvedimento per accentuare le misure di distanziamento e renderle omogenee sull'interno territorio nazionale, soprattutto per evitare che il prossimo week end diventi un'occasione di svago. Alla scadenza - il 25 marzo - del Dpcm siamo certi che il Governo assumerà misure davvero efficaci e decisive nella lotta contro il virus. La Lombardia si aspetta questo per uscire dal tunnel" ha commentato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, commentando quanto deciso questa sera dal Governo.
Cosa chiedono i sindaci della Lombardia
Questo fine settimana potrebbe realmente arrivare la svolta sulle misure restrittive per contrastare Covid 19. E sono i sindaci della Lombardia, fustigata da un mese dal virus, a chiedere la chiusura totale.
"E' un fronte compatto quello con cui la Lombardia chiede al Governo di porre in essere nuove stringenti limitazioni per contrastare la diffusione del Coronavirus". Così il presidente della Regione, Attilio Fontana, i sindaci dei capoluoghi della Lombardia, il presidente dell'ANCI Lombardia Mauro Guerra e quello dell'UPL commentano l'incontro avvenuto nel pomeriggio di ieri, venerdì 20 marzo.
"Abbiamo inviato al Governo una serie di proposte che, qualora non si ritenesse opportuno applicare in tutto il Paese, venisse comunque attuata nell'intera Lombardia. I dati sull'emergenza sanitaria ci impongono di agire nel minor tempo possibile: solo con un'ulteriore azione di contenimento dei contatti interpersonali possiamo cercare di invertire una tendenza sempre più grave" spiegano congiuntamente i primi cittadini e il Governatore.
Il documento inviato al Governo prevede una serie di proposte, molte delle quali confermano quanto gia' previsto dall'ultimo Dpcm del Governo. Tra le ulteriori e numerose richieste fatte pervenire dalla Regione e dai sindaci al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che si propone rimangano in vigore fino al 30 aprile, si segnalano anche:
la sospensione dell'attività degli Uffici Pubblici, fatta salva l'erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità;
la sospensione di tutti i mercati settimanali scoperti cittadini;
la sospensione delle attività inerenti ai servizi alla persona (fra cui tabaccai, parrucchieri, barbieri, estetisti);
la chiusura delle attività degli studi professionali salvo quelle relative ai servizi indifferibili;
il fermo delle attività nei cantieri temporanei;
la chiusura dei distributori automatici cosiddetti 'h24' che distribuiscono bevande e alimenti confezionati;
il divieto di praticare sport e attività motorie svolte all'aperto, anche singolarmente.
Restano aperte le edicole, le farmacie, le parafarmacie ma deve essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.
Pieno sostegno della Lega
"Tutti i deputati e senatori della Lega eletti in Lombardia, tutti i consiglieri regionali lombardi della Lega e tutti i sindaci della Lega in Lombardia chiedono, condividendo posizioni analoghe espresse sia da parlamentari e amministratori delle altre forze del centrodestra sia dagli amministratori locali del centrosinistra- a cominciare dal sindaco di Bergamo, Giorgio Gori - che il Governo intervenga immediatamente con un’ordinanza per fermare tutto in Lombardia, fermare tutto lo ripetiamo, per arginare il contagio del Covid 19 sempre più crescente nei nostri territori" ha dichiarato Paolo Grimoldi, segretario della Lega Lombarda Salvini Premier..
E prosegue: "Chiediamo al Governo di intervenire subito, e con chiarezza, o in alternativa di demandare alla Regione Lombardia il potere di assumere tali improcrastinabili decisioni, per il bene e la salute di tutti i cittadini lombardi. Per questo chiediamo di fermare subito tutte le attività non strategiche comunque denominate (economiche, non economiche, pubbliche o private) e la limitazione di tutte le attività umane non strettamente necessarie. Fermiamoci davvero, fermiamoci subito".