Frontalieri, Lega e Pd chiedono al Governo tutele per i lavoratori
I deputati leghisti hanno effettuato un'interrogazione al Ministro Di Maio mentre il segretario comasco Broggi propone la riapertura di Maslianico.
Dall'inizio dell'emergenza resta altissima la tensione sul caso frontalieri, i lavoratori che ogni giorno devono varcare il confine con la Svizzera andare a lavorare in terra elvetica. La maggior parte dei valichi chiusi ad eccezione di quelli maggiori e i controlli serrati alla dogana creano lunghissime code che hanno portato i lavoratori anche a trovare alloggi temporanei vicino al posto di lavoro. E sul tema la politica vuole risposte dal Governo.
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Frontalieri, interrogazione a Di Maio dei deputati leghisti
“Il governo garantisca maggiori tutele ai frontalieri. Ogni mattina i lavoratori comaschi, piemontesi e liguri che lavorano oltre confine sono costretti ad affrontare un calvario inaccettabile e non più sostenibile. Code interminabili di almeno 3 km causate dai valichi chiusi, contingentati o aperti solo parzialmente in seguito alle misure adottate per l’emergenza Coronavirus" spiegano i deputati della Lega Nicola Molteni, Alessandra Locatelli, Eugenio Zoffili e Flavio di Muro.
"Per questo abbiamo presentato un’interrogazione al Ministro Di Maio per chiedere maggiore attenzione e tutela per chi tutti i giorni si alza all’alba e va a lavorare oltre confine - sottolineano i parlamentari firmatari dell'interrogazione - E’ giusto e doveroso che il Ministro degli Esteri affronti una situazione critica non solo per i lavoratori comaschi, varesini e valtellinesi, ma anche per i liguri che, quotidianamente, si spostano dalla provincia di Imperia verso Francia e principato di Monaco".
Quindi concludono: "L’attuale maggioranza ha completamente dimenticato i frontalieri dal punto di vista della tutela lavorativa, ci auguriamo che il Ministro degli Esteri intervenga almeno per snellire le procedure di identificazione e agevolare gli spostamenti quotidiani dei frontalieri, garantendo loro il diritto alla mobilità in sicurezza e senza ulteriori disagi".
Il Pd, Broggi: "Il valico di Bizzarone deve tornare a funzionare a pieno regime"
"Dobbiamo fare di più per difendere i nostri frontalieri. Dopo quello di Bizzarone, anche il valico di Maslianico deve riaprire. La Svizzera, poi, velocizzi i controlli in entrata. Infine, visto che la Fase 2 è ormai vicina sia per l’Italia che per la Confederazione, si lavori alla riapertura totale dei valichi tra i nostri paesi”. Così il segretario provinciale del Partito Democratico, Federico Broggi, interviene sulla situazione dei frontalieri resa enormemente complicata dall’emergenza Coronavirus.
“Con fatica e impegno abbiamo ottenuto la riapertura del valico di Bizzarone che ha permesso a molti lavoratori di attraversare il confine con più facilità. Ma si può fare di più - spiega Broggi - dobbiamo assicurarci che i nostri frontalieri possano arrivare il prima possibile sul posto di lavoro. Sicurezza significa anche non dover fare decine di chilometri per arrivare a una dogana lontana solo poi mettersi in coda per ore”.
Sono diversi gli obiettivi della strategia proposta da Broggi e che il Governo Italiano dovrebbe adottare nelle trattative con la Svizzera.
“Il valico di Bizzarone deve tornare a funzionare a pieno regime in modo che l’apertura delle attività produttive programmata per il 27 di aprile non si trasformi in un Calvario per chi vuole semplicemente lavorare. Per questo sarà necessario anche riaprire valico di Maslianico, in modo da alleggerire la pressione sugli altri passaggi. La Svizzera dovrà poi velocizzare i necessari controlli sanitari in entrata. Non è possibile che i lavoratori italiani debbano presentarsi in anticipo di ore alla dogana per arrivare in tempo al lavoro. Infine, per il futuro più immediato, dobbiamo stilare un piano efficace di riapertura cadenzata dei valichi per permettere un ritorno alla normalità il più sicuro possibile per tutti, italiani e svizzeri”.
“L’invito che rivolgo al Governo e alla Confederazione Elvetica è proprio quello di trovare un’intesa su questi obiettivi strategici - conclude Broggi - Nelle settimane passate la priorità è stata la tutela sanitaria dei lavoratori. Oggi, mentre siamo ormai nella Fase 2, dobbiamo pensare anche a difendere il diritto dei frontalieri a raggiungere in sicurezza e in maniera agevole il proprio posto di lavoro. Dobbiamo evitare le lunghissime code, i disagi e i ritardi sofferti da chi, in questi giorni, si metterà per strada semplicemente per potersi guadagnare da vivere”.