La storia

Il salone è chiuso ma Samantha non molla: telefona alle sue clienti e cerca guanti e mascherine per l'ospedale

La donna, titolare di un salone a Cernobbio, si è attivata nel periodo di quarantena per fornire all'Ospedale Sant'Anna materiali necessari.

Il salone è chiuso ma Samantha non molla: telefona alle sue clienti e cerca guanti e mascherine per l'ospedale
Pubblicato:
Aggiornato:

Sono tanti i commercianti del Comasco che in questo periodo hanno dovuto chiudere la saracinesca delle proprie attività per riaprirla chissà quando. In molti però dopo la rabbia e lo sconforto iniziale, hanno cercato di rendersi utili soprattutto per chi in questo momento è in ospedale. Così ha fatto Samantha Mattaliano, titolare di un salone di bellezza a Cernobbio; la sua è una storia di solidarietà, prima e durante la quarantena. L'abbiamo intervistata.

Da Cernobbio la storia di Samantha

Come molti suoi colleghi, anche la titolare del Samantha'S Studio di Cernobbio, ha dovuto chiudere il salone a causa del coronavirus.

"Io ho chiuso il salone alcuni giorni prima del decreto, ma convinta di riaprire normalmente la settimana seguente sempre con mascherina e gel e rispettando le norme date. Man mano che sentivo le notizie e mi confrontavo con colleghi e amici medici, il dubbio e l'incertezza aumentavano e alla fine ho deciso di sospendere l'attività per la salute di tutti: mia, delle mie bambine e delle mie clienti. Ho lasciato il negozio così com'era e non sono più rientrata fino a due giorni fa" spiega Samantha.

Una storia di solidarietà

Durante questo periodo di stop forzato, Samantha non si è persa d'animo e dopo un po' di sconforto e nervosismo iniziale, ha cercato un modo per rendersi utile, rimanendo ovviamente sempre a casa. Ha quindi iniziato a contattare una serie di aziende del Comasco, alla ricerca di mascherine, guanti, calzari, da donare all'ospedale Sant'Anna.

"Ho trascorso questa quarantena a casa con le mie due bambine piccole; man mano che passavano i giorni però ho iniziato a sentire la necessità di fare qualcosa di concreto per gli altri. Ho letto che gli ospedali di Como necessitavano di presidi - racconta la parrucchiera - Ho iniziato a fare delle telefonate, ai miei fornitori e poi ai loro fornitori e così via. Una vera e propria catena di nominativi".

Tutte ditte del Comasco

Tutte le ditte contattate sono del Comasco. Samantha ha fatto proprio un grande lavoro di ricerca, setacciando da capo a fondo tutto il territorio, alla ricerca di qualcuno disposto ad aiutarla. In molti - pur non conoscendola - hanno risposto alla sua chiamata, dimostrando la grande solidarietà.

"Ho addirittura chiamato una ditta che fa aromi pensando che sicuramente avendo i dipendenti a che fare con alimenti, avrebbero avuto questo tipo di strumenti. Un signore degli aromi della zona di Como ha accolto la mia richiesta" afferma la titolare.

Per ricevere il materiale, non potendolo spedire, si è appoggiata a un carroattrezzi, che ritirava il materiale e lo portava a destinazione. "Ho contattato un mio amico, che essendo carroattrezzi, può ancora lavorare e se lui era nella zona mi chiedeva se ci fosse qualcosa da ritirare. Ha messo il suo mezzo a disposizione".

Qualcosa di concreto

"Non ho avuto un guadagno in questo periodo, però aiutare queste persone e sentirsi dire grazie veramente, anche tramite mail, riempie il cuore; ti porta a riflettere che anche se non stai lavorando in questo momento hai fatto qualcosa di utile, che qualcosa stai facendo comunque. Bisogna cercare di usare la rabbia e il nervoso per fare qualcosa di concreto" ha spiegato la parrucchiera.

Mascherine, guanti e calzari distribuiti

La socialità

In un momento dove le distanze sono aumentate e la socialità è ridotta, Samantha non ha voluto lasciare le sue clienti da sole. Un pensiero, una telefonata o anche un messaggio "stupido", piccoli gesti che però possono fare la differenza.

"Col passare dei giorni ho preso in mano il telefono e ho iniziato a chiamare le mie clienti - racconta - una a una, partendo da quelle più anziane fino alle mamme come me che sono a casa con i bambini piccoli. La classiche chiacchiere leggere e di svago ma volevo far sentire loro che io ci sono".

La tinta in casa di riposo, anche per ricordare mamma

Samantha dimostrava attenzione per chi ha più bisogno anche prima della quarantena. A causa della scomparsa della sua mamma, ha infatti abbandonato l'insegnamento di questo mestiere per rilevare il salone della madre e quindi le sue clienti.

"Questa scelta mi ha dato molto a livello umano. Molte clienti storiche di mia mamma vengono ancora in salone e questo mi rende molto felice. Sono andata a trovarne alcune in una casa di riposo di Cernobbio e da quelle visite è nata una bella iniziativa - spiega - Sono stata scelta dalla struttura come parrucchiera. Il lunedì, ovviamente prima di questa quarantena, mi recavo presso la casa di riposo Santa Maria della Pace per fare la tinta, la piega, mettere la lacca o semplicemente scambiare due chiacchiere insieme. Loro sono contente e sorridenti e quando si riuniscono in palestra fanno vedere le loro pettinature. Queste sono le cose belle".

Intervista a cura di Camilla Frigerio

Seguici sui nostri canali