Linea Como Lecco, Orsenigo (PD) e Erba (M5s) all'attacco: "Da 23 corse del pre-lockdown a sole 10"
I consiglieri regionali accusano Trenord di aver abbandonato i pendolari con un numero troppo basso di corse per la Fase 2.
Sta per partire la Fase 2, la cosiddetta ripresa, dopo oltre due mesi di lockdown. Tra gli argomenti più caldi, con il rientro al lavoro di molti lombardi, quello del trasporto pubblico che deve garantire l'efficienza ma anche la sicurezza della salute. Un piano per il rientro per la linea ferroviaria Como Lecco che non è assolutamente piaciuto ai consiglieri regionali comaschi Angelo Orsenigo (Partito Democratico) e Raffaele Erba (Movimento 5 Stelle).
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Linea Como Lecco, Orsenigo: "Da 23 corse del pre-lockdown si passa a sole 10"
“In vista del 4 maggio Trenord ha 'azzoppato' la linea ferroviaria Como-Lecco. Da 23 corse del pre-lockdown si passa a sole 10: due al mattino presto e otto al pomeriggio. Non è abbastanza per garantire la sicurezza di chi viaggia. In un momento così critico gli orari dovrebbero essere ampliati per evitare assembramenti. Invece, questi vengono ridotti” dichiara il consigliere regionale, Angelo Orsenigo.
“Il nuovo orario di Trenord prevede infatti un taglio delle corse sulle linee principali usate dai lavoratori lombardi. Questo, con la ripresa delle attività, obbligherà i pendolari ad ammassarsi sui pochi treni disponibili invece che distribuirsi su più corse. In un momento di emergenza, il rischio reale è quindi che la distanza interpersonale in spazi chiusi e limitati non venga mantenuta: tutti presupposti favorevoli alla diffusione del Coronavirus” spiega il consigliere.
“Mentre ci apprestiamo a tornare al lavoro, la parola d’ordine è prevenzione. Non è pensabile di chiedere ai passeggeri lombardi di salire in massa su treni in cui non è fisicamente possibile distanziarsi continua Orsenigo che conclude - Trenord non abbandoni i pendolari. Metta invece a disposizione più corse, ad oggi tagliate drasticamente dal nuovo orario che deve essere ripensato in vista del 4 maggio. Solo così sarà possibile evitare ai lavoratori pericolosi assembramenti che potrebbero contribuire a trasmettere il Covid-19”.
Erba: "I pendolari che utilizzano quella linea sono stati dimenticati"
Dello stesso avviso il pentastellato Raffaele Erba: "I pendolari che utilizzano quella linea sono stati dimenticati: non è possibile dimenticare che riducendo il numero di corse aumentano i rischi di sovraffollamento e di contagi”.
“L'assessore non ritiene opportuna l'installazione di dosatori di gel igienizzante per i passeggeri perché potrebbero creare degli assembramenti. Ma riducendo il numero di treni il pericolo di affollamento non viene scongiurato” aggiunge Erba.
“A nostro avviso sarebbe stato necessario e urgente predisporre un piano di mobilità “dolce” magari utilizzando quei 150 milioni di euro versati nelle casse della Milano-Serravalle per potenziare un'autostrada come la Pedemontana. Un'opera inutile, costosa e dannosa per l'ambiente che ancora una volta fotografa la cattiva gestione delle risorse da parte della Giunta Regionale” conclude il consigliere regionale.