Il grande cuore della Polisportiva Sant'Agata: dona 2mila euro alla parrocchia per aiutare le famiglie in difficoltà
Tanti i nuclei messi in ginocchio dall'emergenza coronavirus. Così la società sportiva vuole essere al fianco della sua comunità.

Sono tante le famiglie comasche che la crisi economica dovuta all’epidemia da Covid19 sta mettendo a dura prova, anche nuclei familiari che mai finora avevano avuto problemi di danaro. La Polisportiva Sant’Agata di Como, fedele al suo spirito solidale e all’impegno educativo non solo nello sport, ha dunque deciso di mobilitarsi in favore di queste nuove povertà e di devolvere una quota consistente del proprio bilancio alla Parrocchia di Sant’Agata, che la ospita e di cui è l’espressione “sportiva”, in modo da permetterle di rispondere meglio e in misura maggiore a chi le si rivolge con richieste di aiuto.
Il grande cuore della Polisportiva Sant'Agata
Senza la possibilità di celebrare la Santa Messa e di raccogliere offerte, infatti, anche le parrocchie sono in sofferenza e non riescono a venire incontro come vorrebbero alle esigenze di chi è in difficoltà. Non che le società sportive dilettantistiche se la passino meglio: obbligate a sospendere le attività a inizio marzo, ancora senza nessuna indicazione sul loro futuro imminente, non hanno potuto organizzare i tornei o le altre manifestazioni che normalmente in primavera costituiscono, oltre che un’occasione di incontro e di scambio,
anche una forma di autofinanziamento. Sono dunque rimaste senza entrate, pur dovendo comunque sostenere una serie di spese.
Ciononostante, la Polisportiva Sant’Agata ha deliberato durante l’ultimo Consiglio, tenutosi poche sere fa via skype, di devolvere una somma cospicua del proprio conto economico alla Parrocchia di Sant’Agata, per supportarla nelle sue opere di carità e nelle attività di sostegno ai parrocchiani in difficoltà. Per ora si tratta di 2mila euro, destinati ad aumentare appena verranno chiusi i conti relativi alla situazione finanziaria 2019.
La Polisportiva Sant’Agata, d’altro canto, non è nuova a gesti generosi: lo scorso anno ha raccolto - tra offerte volontarie e il ricavato della festa annuale con cena e tombolata - 3.300 euro per le cure e l’assistenza di una ragazzina di 12 anni, nipote di un associato, che a causa di una grave e rara patologia doveva essere ricoverata a Firenze, seguita dalla famiglia. Un gesto che è stato ampiamente ripagato: oggi, dopo oltre un anno, l’adolescente sta molto meglio, anche se viene ancora sottoposta a costanti terapie.