Orsenigo (Pd) torna sui sierologici: "Secondo Regione sono inutili ma se positivo il cittadino deve pagare il tampone e stare in quarantena"
Il consigliere regionale invita la Regione " a chiarirsi le idee sull'argomento".
“Regione Lombardia si chiarisca le idee sui test sierologici per il bene di tutti i lombardi. In questi giorni ha sostenuto l’inutilità dei test ai fini diagnostici. Ma attenzione, perché se il test sierologico risulta positivo, nonostante tutto obbliga il laboratorio che svolge l’analisi a segnalare il risultato all’Ats e il cittadino deve sottoporsi a proprie spese al tampone e restare in quarantena”. Lo denuncia Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, che torna sul tema dei sierologici.
Orsenigo (Pd) torna sui sierologici: "Regione si chiarisca le idee"
Ma “la volontà di fare un test è un’assunzione di responsabilità da parte dei cittadini che vogliono sapere se sono stati a contatto con il coronavirus”. Tuttavia, la Regione non ne vuole sapere nulla, se ne lava le mani e tutta la spesa ricade sul singolo lombardo.
“Purtroppo, però, il peso di questa contraddizione si riversa sulla pelle dei lombardi, sui datori di lavoro che per svolgere l’attività in sicurezza pagano il test ai dipendenti, che però rischiano di dover ricominciare la quarantena fiduciaria fino all'esito del tampone, dopo essere stati in quarantena una cinquantina di giorni – prosegue Orsenigo –. In sostanza, i cittadini e le imprese che si assumono la responsabilità della propria e altrui salute, sopperendo a una gravissima mancanza di Regione Lombardia, vengono puniti due volte, nella libertà e nella cassa contante”.
Eppure, la Regione ha avuto settimane per decidere una politica chiara sui test sierologici. Ma, ai primi di aprile, mentre Toscana, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte e Liguria si stavano già muovendo per introdurre i test sugli anticorpi, “la Lombardia ha preferito rimanere ferma muovendosi con evidente ritardo solo a Fase 2 iniziata mettendo in difficoltà cittadini e imprese senza delle linee guida chiare”, conclude Angelo Orsenigo.
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