Omero, maestro di generazioni di comaschi, compie 100 anni
Il sindaco Mario Landriscina è andato a portargli gli auguri della città.

Oggi festeggia 100 anni Omero Prosdocimi, insegnante per tante generazioni di comaschi. Oggi pomeriggio il sindaco Mario Landriscina è andato a trovarlo portando gli auguri da parte di tutta città.
Omero, maestro di generazioni di comaschi, compie 100 anni
Nato a Como l’11 giugno del 1920, laureato in Lingue e letteratura straniera subito dopo la guerra, Omero Prosdocimi è stato maestro elementare a Como, poi professore di letteratura alle scuole medie e negli ultimi anni preside alle superiori.
Fu allievo ufficiale all’accademia di Avellino. Quando arrivarono gli americani, i tedeschi liberarono tutti i soldati e Omero attraversò l’Italia per tornare a casa chiedendo ospitalità lungo il tragitto. Convinto dai familiari, superò la rete di confine sul Bisbino e fu internato in Svizzera. Fu portato nel cuore delle Alpi, nel Bernese, dove imparò a sciare e si trovò insieme ad altri studenti e docenti dell’università Ca’ Foscari di Venezia. Riuscì a dare degli esami, tra cui uno con il docente e poeta Diego Valeri. Tornò a Como dopo la fine della guerra passando dalla Valsolda.
Ha trascorso la vita lavorativa e affettiva in simbiosi con la moglie Ernestina Colombo, anche lei maestra a Como: insieme preparavano lezioni particolari cercando sempre stimoli nuovi, cercando di stare al passo con i tempi e possibilmente di anticiparli, cogliendo le opportunità di diversi metodi di apprendimento e mettendoli in pratica.
Grande amante dei viaggi, e a soli 10 anni, nel 1930, è andato da solo in crociera fino in Brasile per incontrare il fratello maggiore che viveva in Sud America. I figli, Enrico, Carlo e Claudio, ricordano ancora un viaggio in Toscana negli anni Cinquanta, quando Omero li aveva portati al mare con un mezzo molto particolare, il mivalino. Amante della fotografia fin da giovane, più avanti negli anni si è sperimentato anche nell’arte della pittura.
Oggi festeggerà il compleanno con la famiglia e con l’affetto di tanti concittadini.