Festa del sacrificio a Cantù. Dal PD, Di Gregorio: "L'ordinanza è stata rispettata"
Di Gregorio incalza: "Si vuole combattere la presenza dei musulmani"
Nelle prime ore di questa mattina la comunità islamica ha celebrato festa del sacrificio nonostante l’atto di intimidazione e diffida del Comune di Cantù. Il segretario cittadino del PD, Filippo Di Gregorio, ha espresso in un comunicato il suo parare in merito alla questione.
Festa del sacrificio, le parole di Di Gregorio
"La reazione alquanto nervosa con cui alcuni esponenti della maggioranza cittadina hanno accolto la notizia che la comunità musulmana ha potuto celebrare, in tutta regolarità e senza alcun problema, la propria festa del sacrificio tradisce due evidenze, che mi sembra giusto sottolineare. La festa del sacrificio si è svolta grazie a un tendone montato davanti al capannone sede dell’associazione Assalam, in via Milano, quindi è stata rispettata l’ordinanza che vietava ai membri della comunità musulmana cittadina di accedere in numero superiore a 99 per volta nel capannone suddetto. Perché adirarsi, di conseguenza? Evidentemente, il vero scopo di tale azione amministrativa non era garantire il rispetto della legalità, bensì per impedire la preghiera rituale, e quindi era evidentemente un intento illegittimo, anzi anticostituzionale" ha spiegato Di Gregorio.
"Negato il diritto di culto"
Il segretario del PD ha poi continuato: "I cittadini canturini pensavano di aver eletto una maggioranza di moderati, si trovano invece al governo cittadino degli incendiari che intendono dettare loro le regole della convivenza e che utilizzano a proprio scopo politico le istituzioni cittadine. Non sappiamo più quale sia il vero estremismo, a questo punto: a noi sembra quello di chi assume un atteggiamento ideologico, negando il diritto di culto e di espressione religiosa, vero caposaldo della cultura occidentale. Dai tempi della pace di Westfalia, il principio di tolleranza religiosa ha fatto breccia nei cuori e nelle menti dei cittadini europei: vorremmo che continuasse così".
Di Gregorio incalza: "Si vuole combattere la presenza dei musulmani"
"Inoltre, la giunta cittadina sembra ormai votata a combattere la presenza dei cittadini di fede musulmana presenti in Cantù: questa l’unica loro ossessione. Sarebbe bene che pensassero ad amministrare la città, piuttosto, evitando di schierare mezzi e strumenti comunali per un accanimento contro la fede di tanti cittadini, anche italiani, che vanno considerati una risorsa. Stupisce che il Sindaco, Edgardo Arosio, persona senza dubbio ragionevole, sia stato coinvolto in tanta e inutile pervicacia. Lo consigliamo di occuparsi della città di Cantù, lasciando ad altri rancori e iniziative politiche di scarso esito. Soprattutto in momenti di grande tensione internazionale, occorre dimostrare moderazione e buon senso: entrambi sembrano scomparsi nell’orizzonte politico canturino" ha concluso Di Gregorio.