la manifestazione

Presidio degli studenti sotto Regione Lombardia: "Siamo stufi di essere dimenticati"

I ragazzi rivendicano il diritto allo studio in presenza.

Presidio degli studenti sotto Regione Lombardia: "Siamo stufi di essere dimenticati"
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Presidio degli studenti sotto Regione Lombardia: "Siamo stufi di essere dimenticati".

Presidio degli studenti sotto Regione Lombardia

Questa mattina, primo giorno di totale didattica a distanza per gli studenti delle superiori della Lombardia, l'Unione degli Studenti ha organizzato un presidio sotto il palazzo di Regione Lombardia.

"Oggi siamo qui per portare in piazza la rabbia di studenti e studentesse da tutta la Lombardia - afferma Ludovico Di Muzio, coordinatore dell’Unione degli Studenti Lombardia- che da ieri si trovano a dover fare scuola tramite quella che alcuni chiamano DAD ma noi chiamiamo Didattica d'emergenza".

"Oggi siamo qui per ribadire che le responsabilità politiche sono molteplici e se la scuola ora si trova senza sicurezza, diritti e garanzie sul futuro non è colpa del singolo docente che non sa usare Google meet, ma è colpa del governo, della regione, degli enti locali che avevano mesi per progettare una scuola di qualità dentro la pandemia ma che sono stati costretti a dover rinchiudere studenti e docenti dietro uno schermo a circa solo 1 mese e mezzo dall'inizio dell'anno” ha aggiunto.

E’ stata fatta un’azione in cui hanno parlato molti studenti e studentesse da tutta la regione: “La dad, che sta per didattica a distanza, non è didattica- afferma Brunhilde dell’Unione degli Studenti Como - La didattica a distanza, non è didattica. Non è didattica perché dimentica troppe cose: dimentica gli studenti, che da persone diventano nomi su uno schermo, dimentica che non tutti hanno le stesse possibilità, che non tutti hanno un computer personale, che non tutti hanno uno spazio proprio per seguire le lezioni, dimentica che stare a casa non è sinonimo di stare in vacanza, che per alcuni la casa è come una prigione, perché vivono in ambienti violenti, perché lo stress che subiscono è troppo. Una Didattica che non tiene conto di tutte queste variabili non è didattica. La D di DAD sta per dimenticanza. E siamo stufi di essere dimenticati!”

“Noi siamo qui per dire che non indietreggiamo di un centimetro - conclude Di Muzio -perché vogliamo i soldi per il trasporto pubblico aumentando le corse, per il diritto allo studio con una legge strutturale, vogliamo assunzioni rapide per eliminare il precariato, vogliamo più aule e spazi e il recupero degli edifici abbandonati, vogliamo device e connessione gratuita, rivogliamo il futuro di tutti e tutte che pezzo per pezzo ci state togliendo. Governo e Regione rinunciano, Noi no!”.

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