Appiano Gentile e Cassina Rizzardi

Rapinatori seriali e ladri, due persone arrestate dai Carabinieri

Entrambi cittadini italiani sono finiti in carcere al Bassone

Rapinatori seriali e ladri, due persone arrestate dai Carabinieri
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Arrestati due rapinatori seriali ad Appiano Gentile e Cassina Rizzardi: sono finiti al carcere del Bassone.

Rapinatori seriali, gli arresti

I militari della Stazione dei Carabinieri di Appiano Gentile – Compagnia di Cantù – all’esito di una mirata attività investigativa nell’ambito del contrasto alla recrudescenza dei reati i predatori, hanno dato esecuzione alla misura cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Como, nei confronti di B.I., cittadino italiano, 59 enne, residente ad Appiano Gentile  e di B.A., cittadino italiano, 21 enne, residente a Cassina Rizzardi, entrambi per reati connessi con a furti e rapine. La minuziosa attività d’indagine, ha riguardato, tra gli episodi più gravi, quelli avvenuti nel mese di agosto 2018, con una rapina perpetrata dai due malviventi a danno di un’anziana donna all’interno del cimitero  di Appiano Gentile, fino all’ultimo episodio contestato, una tentata rapina commessa nell’agosto di quest’anno in un centro massaggi di Cassina Rizzardi, nella quale B.A. ha cercato invano di rapinare (mediante pugni e percosse) dell’incasso una dipendente, non riuscendo però nel suo intento.
Gli approfondimenti investigativi, dunque, hanno permesso di delineare gravi ed univoci indizi di colpevolezza a carico delle sopra indicate persone, desumibili da una serie di elementi probatori e di circostanze oggettive di seguito esaminate, le quali portavano univocamente a concludere che gli indagati, in concorso tra loro ed a vario titolo, si erano resi responsabili dei due episodi sopra descritti e ripetuti furti di generi alimentari presso esercizi commerciali, operando tra i comuni di Cassina Rizzardi, Montano Lucino e Beregazzo con Figliaro.

Le indagini

L’attività investigativa della Stazione di Appiano Gentile attraverso attività tecniche, analisi sistemi di videosorveglianza e testimonianze, ha consentito di cristallizzare quanto esposto e sfociare nell’emissione del provvedimento cautelare preso in carico dai militari, che si sono dunque immediatamente dedicati alla localizzazione dei destinatari i quali, rintracciati ai propri domicili, sono stati portati alla casa circondariale di Como a disposizione dell’Autorità giudiziaria. Resta alta l’attenzione e l’impegno nell’attività di prevenzione e contrasto ai reati di natura predatoria da parte dei militari dell’Arma.

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