Lariomania, i prodotti km zero in un click a casa: dalla birra con more di gelso alle lucine con i bozzoli
Tikvà, Azalea, Auxilium e Miledù fanno rete e vendono i prodotti realizzati da persone fragili online.
Una ne pensa, cento ne fa, anche durante il lockdown. Sono le parole più azzeccate per descrivere Francesca Paini, presidente e fondatrice della cooperativa sociale Tikvà ma anche numero uno della Fondazione Scalabrini. Lei e il suo gruppo infatti hanno presentato oggi, 18 novembre 2020, il nuovo portale di e-commerce per prodotti a km zero del Lago di Como, Lariomania.
Lariomania, i prodotti km zero (del lavoro solidale) in un click a casa
Voglia di birra di more di gelso? Di tisane con i fiori di campo che crescono nei terreni attorno al Lago di Como? Oppure volete fare un regalo davvero unico con le lucine natalizie realizzate con i bozzoli dei bachi da seta? Su Lariomania si trova tutto questo e anche di più. Nata sulle orme di #Bacomania (coi suoi prodotti di gelsibachicoltura), Lariomania si è allargata infatti a nuove attività e produzioni in sinergia tra la Cooperativa Sociale Tikvà – Economie Territoriali Inclusive, l’impresa sociale Miledù, la cooperativa Auxilium e la Cooperativa Sociale Azalea.
"Avremmo voluto vendere i nostri prodotti di persona ma in questo momento non sarebbe stato possibile così abbiamo pensato a un e-commerce che comunque crea lavoro per le persone fragili" ha spiegato Francesca Paini. Perché il bello di tutte queste produzioni, è che vengono realizzate con il lavoro di persone in difficoltà che hanno bisogno di percorsi speciali per entrare nel mondo del lavoro: richiedenti asilo, persone che hanno perso il lavoro, disabili.
"Il progetto parte senza finanziamenti consistenti - spiega Paini - Siamo in attesa di risposta per un Bando Cariplo. Così nel frattempo ogni cooperativa ha preso parte dei suoi dipendenti e volontari e li ha spostati su questa iniziativa: 3 operatori di Tikvà, 2 operatori e 2 volontari di Miledù ma anche 4 ragazzi di una comunità psichiatrica di Azalea, oltre ad un ragazzo immigrato in tirocinio e una persona da Auxilium part time".
Claudia Faverio che si occupa della parte di ideazione dei progetto spiega: "Abbiamo pensato a un sito sintetico, che faccia conoscere prima di tutto i nostri valori, e che metta in evidenza i nostri prodotti e soprattutto i produttori locali". Così è possibile acquistare con un click e farsi recapitare a casa (magari per i regali di Natale) la marmellata di more di gelso raccolte nel gelseto di Cassina Rizzardi, dato in comodato d'uso gratuito dalla Provincia di Como a Tikvà che ha fatto lavorare diversi richiedenti asilo di Miledù. Ma anche le tisane (invernale, rilassante e depurativa) studiate con un tisaniere doc con la cooperativa Il Sentiero di Morbegno. Anche in questo caso le foglie sono state raccolte in un gelseto abbandonato, fatte essiccare e unite ad altre erbe per tisane uniche. Poi ovviamente i fili di luce con i bozzoli di bachi "comaschi", allevati nelle case delle famiglie di Como.
Il prodotto di punta del momento però è senza dubbio Cocoon, la birra di more di gelso e pane raffermo. Un unicum in Italia che viene prodotta con il supporto del birrificio di Fenegrò.
"Le more di gelso donano un colore particolare - racconta l'esperto Andrea Zappa - è rosa. Inoltre per la produzione di questa birra si recupera e si dona nuova vita al pane raffermo del territorio. Fa una bella schiuma che racchiude i sapori: dolce, acidulo e infine amaro. Si può abbinare con crostata di marmellate, formaggi ma anche salmone in vista dei pranzi natalizi".
E il futuro potrebbe portare nuovi e interessanti prodotti sempre made in Lario. Da Azalea infatti raccontano che "in Tremezzina stiamo raccogliendo le olive con ragazzi del centro educativo e del centro psichiatrico di Ossuccio. Poi verranno portate all'oleificio di Lenno che le spremerà e imbottiglierà per conto nostro. Inoltre stiamo avviando anche il recupero di un castagneto a San Siro e in Val Cavargna per creare farina di castagne".
Una rete che presto avrà anche il supporto concreto di SlowFood. La referente Anna Zottola spiega: "Questa è una bella opportunità di conoscere la rete lariana. Ci siamo sorpresi di quanto lavoro hanno fatto in questi pochi anni. Per noi è fondamentale il buono, pulito e giusto e loro incarnano davvero questi termini. Preservano il biologico e il rispetto della nostra madre terra. Compreso un prezzo giusto, che dà il valore corretto a chi fa questo lavoro. Siamo pronti a promuovere i vostri prodotti".
Sul tavolo c'è molto e si spera di arrivarci presto con la fine dell'emergenza Covid. "Già pensiamo a una sezione 'Fuori Dal Lario' per vendere prodotti realizzati nello stesso modo dei nostri ma da territori vicini come la Valtellina - conclude Paini - Inoltre vorremmo far partire le 'Experience' ovvero consentire alle persone che acquistano i nostri prodotti di fare esperienza con noi durante la produzione".
Stephanie Barone