Stop ai treni tra Svizzera e Italia, l'appello dei sindaci di Como, Varese e Lugano: "L'impatto sul traffico sarà grave"
Unione d'intenti tra i tre primi cittadini per chiedere che la mobilità su rotaia venga ripristinata in tempi brevi.
Lugano, Como e Varese, tre città legate dalla ferrovia italo svizzera che si trovano per lanciare un appello urgente alle istituzioni italiane e svizzere: "Non blocchiamo la circolazione dei treni tra i due Stati".
Stop ai treni tra Svizzera e Italia, l'appello dei sindaci di Como, Varese e Lugano
A mandare questo messaggio sono stati questa mattina, 9 dicembre 2020, i sindaci di Varese e Como Davide Galimberti e Mario Landriscina e della città elvetica Marco Borradori. I primi cittadini si sono ritrovati in una lunga video chiamata per condividere le preoccupazioni delle scelte annunciate nelle scorse ore dalle società di trasporto, e per intensificare le relazioni in ragione della grave crisi comune che sta coinvolgendo i tre territori.
"La soppressione dei treni tra la Svizzera e l'Italia è una scelta sbagliata e va scongiurata in tempi brevi – affermano i tre sindaci Borradori, Landriscina e Galimberti - vogliamo lanciare un appello perché venga trovata al più presto una soluzione condivisa. Il blocco della circolazione dei treni infatti avrebbe gravi ripercussioni sull'economia dei nostri territori, oltre che sul traffico, con circa 5000 frontalieri che solitamente si spostano su rotaia e che saranno costretti a viaggiare con il mezzo privato. Possiamo facilmente immaginare l'impatto che avrebbe sulla mobilità e sula qualità di vita nella zona di confine tra Ticino e Lombardia. Avere invece un sistema di trasporto su rotaia a pieno regime vuol dire invece agevolare le migliaia di persone che ogni giorno si spostano tra i due Stati per motivi di lavoro, oltre a garantire maggiore sicurezza per fronteggiare l'emergenza sanitaria".
Non resta che attendere i risultati dall'incontro (virtuale) tra i ministri dei due Paesi.