Pallacanestro Cantù in campo domenica contro Pesaro. Coach Pancotto: "Serve fiducia"
Sarà una partita importante per i canturini.
Domenica 24 gennaio, palla a due alle ore 18:30, l’Acqua S.Bernardo sarà di scena a Pesaro, dove, sullo storico parquet della Vitrifrigo Arena – nota anche con l’affettuoso nomignolo di “Astronave” – sfiderà la Carpegna Prosciutto Basket Pesaro. Il match, valido per la seconda giornata del girone di ritorno di regular season, vedrà di fronte due allenatori di grande caratura: da una parte coach Cesare Pancotto, dall’altra Jasmin Repesa; i due vantano un totale di oltre 1500 panchine in competizioni LBA.
Pallacanestro Cantù in campo domenica contro Pesaro
Il tecnico croato, alla quinta squadra in Italia (2 scudetti con Fortitudo e Milano; Treviso e Virtus Roma, invece, le altre esperienze) sta sin qui svolgendo un ottimo lavoro con la VL, riuscendo a riportare la società marchigiana in Coppa Italia a nove anni dall’ultima partecipazione. Qualificazione meritata per la compagine biancorossa che, grazie a un sorprendente girone di andata fatto di 7 vittorie in 14 partite, ha riabbracciato la Final Eight, competizione che non disputava dal lontano 2012. In quell’anno, tra le fila pesaresi figuravano grandi nomi del basket europeo come Ricky Hickman e Daniel Hackett, per citarne alcuni; ma anche ex NBA come James White e Jumaine Jones. Peraltro, in quella Final Eight, Cantù e Pesaro si incontrarono in semifinale, con i canturini vittoriosi 71 a 64: determinanti i 18 punti di Giorgi Shermadini, che regalarono ai brianzoli l’accesso alla finalissima contro Siena. A proposito di intrecci: tra i due organici spicca un ex, Frank Gaines, il quale, nella stagione 2014-’15, ha indossato la maglia della VL all’inizio della sua carriera, collezionando soltanto sei presenze a 6.2 punti di media in poco meno di 20’ a partita e tirando con un irriconoscibile 19% da tre. Tuttavia, dopo quella prima parentesi italiana (che lo ha visto deludere anche con i colori della Juvecaserta), il percorso cestistico di Gaines ha subito una sterzata significativa, che gli ha permesso di crescere tantissimo come giocatore e di disputare stagioni di livello in Germania e in Russia, seguite dalla debordante annata a Cantù, in cui il nativo di Fort Lauderdale è riuscito a far ricredere tutto e tutti, vincendo con merito la classifica dei marcatori al termine della Serie A 2018-’19. Quindi Pesaro: la prossima avversaria dei brianzoli ha iniziato la stagione con tre battute di arresto nei primi quattro turni di campionato, tra cui la sconfitta in casa di Cantù, a Desio. Poi, una bella reazione ha visto i biancorossi imporsi con tre successi consecutivi contro Cremona, Varese e Reggio Emilia, che hanno inevitabilmente alzato le aspettative e le ambizioni in casa Carpegna Prosciutto.
Aspettative e ambizioni anche lecite, come dimostrato nel match del Forum giocato quasi alla pari contro l’Olimpia, in cui la squadra di Repesa è stata capace di segnare la bellezza di 93 punti alla super difesa di coach Ettore Messina, che, in media, prima di quella partita ne subiva solamente 71.4 di media, quindi oltre venti in più. Quanto all’ultima uscita di LBA, i marchigiani - privi di due pedine importanti come Matteo Tambone e capitan Carlos Delfino - sono incappati in una brutta sconfitta sul campo della Dinamo Sassari; 99 a 74 il finale dalla Sardegna. I canturini, invece, che in settimana hanno recuperato il veterano Maarty Leunen (out contro la Virtus Bologna per lombalgia), sono reduci da due prestazioni notevoli contro Banco di Sardegna Sassari e, appunto, contro la Segafredo del duo Teodosic-Belinelli. In queste sfide sulla carta fuori portata, tuttavia, nei biancoblù è emerso un significativo upgrade sia nel gioco sia nel carattere. Apparsa decisamente più agguerrita sui due lati del campo, come dimostrato anche dal risultato finale di entrambe le partite, i cui esiti sono stati decisi soltanto nei minuti finali, la S.Bernardo ha riscoperto contro Sassari e Virtus tutte le qualità da realizzatore di Frank Gaines, affiorate nonostante i pochi allenamenti svolti con i nuovi compagni. Nei due difficili impegni, infatti, l’ultimo innesto in casa Cantù ha fatto registrare medie di 23.5 punti, 4.5 rimbalzi e 4.5 assist, per 26.5 di valutazione; numeri
rilevanti che, rispetto all’assetto iniziale della squadra, hanno senz’altro aggiunto pericolosità offensiva ai brianzoli. Per il match nelle Marche, inoltre, c’è grande attesa per Kavell Bigby-Williams, in cerca di conferme dopo l’acuto contro Bologna, in cui il centro britannico è andato per la prima volta in stagione in doppia cifra sia nei punti realizzati (21) che nei rimbalzi catturati (11), disputando, di fatto, la miglior partita dal suo arrivo in Italia.
Coach Pancotto: "Serve fiducia"
"Frank e Kavell si stanno inserendo sempre di più all’interno del gruppo – ha spiegato coach Pancotto in sede di presentazione - sia per coesione sia per tattica, e stanno dando concretezza a ciò che la squadra stava già proponendo". Il tecnico originario delle Marche, nato a Porto San Giorgio, ha poi proseguito analizzando così
l’imminente trasferta in quel di Pesaro: "Con la VL dovremo fare una partita di contenuti su tutti i quattro periodi di gioco, memori dei 34 punti subiti in un quarto contro la Virtus. Nell’arco della partita, quindi, dovremo costruire una continuità che ci permetta di conquistare dei vantaggi importanti sugli avversari; perché un punto, e poi un altro ancora, può farti diventare decisivo un break, quindi occorre costruire un vantaggio nel corso della gara"."Ogni partita è un’opportunità, tuttavia, serve coglierla nel modo più totale: in questo momento abbiamo bisogno di una parola chiave, che è “fiducia”. Riuscire a strappare un biglietto significherebbe aumentare la nostra fiducia e avvicinarci al raggiungimento dei nostri obiettivi. A Pesaro dovremo portare desiderio ed energia, scendendo in campo con grande durezza mentale, al fine di ottenere il massimo da tutti i nostri sforzi", ha concluso Pancotto.
Il roster di Pesaro
Il play titolare è il newyorkese Justin Robinson, 26 anni ad aprile, regista dal fisico esile e che supera appena il metro e settanta di altezza; il talento, però, non gli manca e, oltre ad avere tanti punti nelle mani, riesce a portare alla squadra anche una significativa quantità di assist, grazie a un’ottima visione di gioco e a una solida conoscenza del gioco. Ha iniziato la carriera da “pro” a Saratov, in Russia, con l’ex coach canturino Evgeny Pashutin; poi, è “esploso” nel campionato francese, a Chalon, disputando due annate importanti e meritando la chiamata di Repesa. Al suo fianco, in sostituzione di Frantz Massenat, nello scacchiere iniziale figura da guardia titolare il classe ’94, scuola Virtus Roma, Matteo Tambone; cresciuto tantissimo dopo l’ottimo triennio in quel di Varese. Incerto, però, il suo utilizzo contro la S.Bernardo; già nello scorso turno di campionato non ha preso parte alla trasferta di Sassari e, salvo ribaltoni, non dovrebbe andare a referto neppure contro Cantù. Nello stesso ruolo spicca il profilo di Gerald Robinson, combo-guard americana di grande esperienza in campo internazionale, inserita nelle rotazioni pesaresi dopo il grave infortunio accorso a Massenat; 32 anni tra meno di un mese, ha iniziato la stagione alla Virtus Roma, salvo salutare la Capitale in seguito al ritiro della squadra dalla LBA. Deve ancora inserirsi nei meccanismi della sua nuova squadra, ma il talento non gli manca e il suo innesto potrebbe essere determinante per la VL, soprattutto in chiave Coppa Italia, dove l’assenza di un giocatore come Massenat potrebbe sentirsi. Il nativo di Nashville, ex tra le altre di Alba Berlino e Monaco, si giocherà tutto in queste settimane; il contratto di Robinson, infatti, scade il 15 febbraio e una sua permanenza è tutto fuorché scontata. L’altro esterno alla corte di Repesa, sesto uomo di lusso, è l’oriundo Ariel Filloy, prossimo a compiere 34 anni a marzo; vanta oltre 300 presenze in Serie A e uno scudetto in maglia Reyer. Seppur gli anni siano 38, il “tre” titolare della Carpegna Prosciutto è il veterano argentino, di cittadinanza italiana, Carlos Delfino. Con alle spalle più di 500 partite in NBA e oltre 4100 punti realizzati, Delfino è una leggenda vivente della Nazionale argentina, con cui ha vinto una storica medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atene 2004, in finale contro l’Italia. Il suo apporto offensivo è andato persino oltre le più rosee aspettative; alla squadra, infatti, l’icona sudamericana porta quasi 14 punti a partita. L’altra ala, impiegata come “quattro”, è l’ungherese Marko Filipovity: classe ’96, il nazionale magiaro è una delle sorprese più belle di questo campionato; autentica calamita a rimbalzo – ne cattura in media quasi 8 – e macchina da punti, Filipovity è una delle pedine cui Repesa non può proprio rinunciare; inoltre,
con un discreto 37% da tre, dimostra di avere anche una buona mano da fuori. Tra lo spot di ala piccola e ala grande, invece, dalla panchina Pesaro può contare su Henry Drell, classe 2000; il suo talento è evidente ma in stagione è parso a tratti ancora un po’ acerbo. Tuttavia, proprio nella recente trasferta in Sardegna, l’estone è riuscito a fornire segnali importanti, andando a referto con 16 punti (top scorer tra i suoi) e sfruttando molto bene l’assenza di Delfino, che ne ha scaturito un suo
maggiore utilizzo. Quindi i lunghi: il pivot titolare è l’americano classe ’88, da Minnesota, Tyler Cain, giocatore esperto ed estremamente solido in area, un acchiappa rimbalzi ma anche un punto di riferimento in fase realizzativa. È alla terza maglia in Serie A, dopo i trascorsi importanti a Brescia e, soprattutto, Varese. Le alternative sotto canestro scarseggiano, tuttavia, il 28enne torinese Simone Zanotti rappresenta una buona soluzione; più che un centro è un’ala ma il suo contributo resta comunque prezioso in quanto adattabile a diversi quintetti. “Cinque” di ruolo, invece, è il quasi ventenne Beniamino Basso, il cui profilo, però, non rientra nelle rotazioni biancorosse. Discorso simile anche per Michele Serpilli, classe ’99, in realtà esterno di ruolo ma che, come Basso, non rientra nelle rotazioni pesaresi, salvo rare occasioni; sin qui 21’ totali, spalmati su tre presenze.