Scuola, rientro domani. Studenti: "Una presa in giro?"
La scuola è essenziale e se Governo e Regione non investono sull’istruzione è una sconfitta per tutti.
La presa di posizione dell'Unione degli studenti: "Questo rientro non è né un miglioramento né una vittoria".
Domani la riapertura
L'Uds Lombardia si chiede se il rientro - parziale - tra i banchi sia sinonimo di investimento nella garanzia al diritto allo studio in sicurezza. “Regione Lombardia, per un errore di trasmissione dei dati dei contagi all’Istituto Superiore di Sanità, ha costretto a casa in zona rossa studenti e studentesse che ancora aspettano un piano reale per un rientro sicuro, e ha messo in difficoltà molti lavoratori e lavoratrici costretti alla chiusura - denuncia Ludovico Di Muzio, coordinatore dell’Uds Lombardia - Ora Governo e Regione litigano addossandosi colpe a vicenda, ma quando investiranno sul nostro futuro?”.
No ai litigi tra Governo e Regione
Secondo il sindacato studentesco, la scuola non può subire i litigi di Governo e Regione sui colori da assegnare settimana in settimana: "La scuola è essenziale e senza darci garanzie di investimenti ci stanno abbandonando a noi stessi, al rischio di contagio, alla stessa scuola di prima che va riformata da zero".
“Tornare in presenza al 50%, massimo 75%, senza investimenti sui test rapidi regolari, i termoscanner, il tracciamento, i sistemi di
areazione, i presìdi medici scolastici, l'aumento delle corse dei mezzi pubblici, il diritto allo studio, gli spazi, le assunzioni di organico, il superamento delle classi pollaio, è l'immagine plastica del fallimento”, - ribadisce Giulia Convertini dell’UDS Lombardia - Questo rientro non è né un miglioramento né una vittoria".