Dalla Bcc donato un ecografo portatile alla Radiologia del Sant’Antonio Abate per i pazienti Covid
Il dg Banfi: "Se un ospedale vive lo si deve ad una serie di attori che lo sostengono".

La Cassa Rurale BCC di Cantù ha donato alla Radiologia dell’ospedale Sant’Antonio Abate un ecografo portatile. Il dispositivo è stato utilizzato nei reparti che anche a Cantù, in occasione della seconda fase pandemica, sono stati attivati per l’accoglienza dei pazienti Covid.
Dalla Bcc donato un ecografo portatile alla Radiologia del Sant’Antonio Abate
Il dispositivo è un LOGIQ-e R8 della Ditta GE che offre le potenzialità e la produttività di un sistema di grandi dimensioni concentrate in un portatile. Le sue dimensioni contenute consentono di effettuare esami diagnostici in qualsiasi ambiente, a fianco di qualsiasi paziente. È dotato di un design ergonomico, che garantisce rapidità e facilità d'uso. Con un tempo di avvio ridottissimo e connessione delle sonde con una sola mano, LOGIQ-e è pronto alla scansione anche quando pochi secondi fanno la differenza. L'archiviazione delle immagini è rapida, grazie alla funzione integrata di gestione dei dati paziente e alla funzione wireless. L’ecografo portatile permette di eseguire al letto del paziente più tipi di ecografia.
“Questa donazione è la testimonianza ulteriore di una lunga tradizione che lega la nostra banca con l’ospedale di Cantù - sottolinea Angelo Porro, presidente della Cassa Rurale e Artigiana di Cantù - Nei limiti del possibile, quello che noi cerchiamo di fare è contribuire alla costruzione del bene comune. Quando c’è necessità e utilità per la comunità, noi ci siamo”. “La nostra banca non ha finalità di lucro e questo ci permette di reinvestire gli utili nella promozione del bene comune, nella comunità del nostro territorio” aggiunge Massimo Dozio, direttore generale della Cassa Rurale e Artigiana di Cantù.
“Se un ospedale vive lo si deve ad una serie di attori che lo sostengono e i nostri ringraziamenti alla Bcc non sono quindi di maniera - spiega il direttore generale di Asst Lariana, Fabio Banfi - Un ospedale trova la sua forza perché ha radici nella sua comunità, il nostro bene, del resto, è il bene della collettività. Cantù ha la sua missione nei confronti di un bacino di utenza di oltre 200mila persone e continuerà a crescere”. “Un regalo utile e graditissimo - osserva il primario della Radiologia di Cantù e direttore del Dipartimento dei Servizi di Asst Lariana, Rosa Maria Muraca - Il poter disporre di un dispositivo mobile ci ha consentito di ottimizzare i tempi e di effettuare gli esami direttamente al letto del paziente. E anche in futuro è uno strumento che potremo utilizzare con i pazienti che non possono essere trasportati”.