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Chiusura Henkel i dipendenti vanno dal sindaco: "Vogliamo continuare a lavorare"

Lavoratori, sindacati e istituzioni fanno fronte Comune chiedendo, almeno, il rinvio della chiusura dello stabilimento a crisi Covid finita.

Chiusura Henkel i dipendenti vanno dal sindaco: "Vogliamo continuare a lavorare"
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Sono stati ricevuti stamattina, sabato 13 febbraio, dal sindaco di Lomazzo Gianni Rusconi alcuni rappresentanti dei dipendenti Henkel e dell’indotto che da giugno rischiano di rimanere senza lavoro dopo l’annuncio della chiusura da parte della multinazionale tedesca entro giugno. Presenti all’incontro anche i parlamentari comaschi della Lega Eugenio Zoffili e Nicola Molteni.

Incontro dal sindaco con i dipendenti Henkel: “No alla chiusura”

La situazione è preoccupante, a tratti drammatica, e in continua evoluzione. I dipendenti della Henkel e delle aziende dell’indotto che vive intorno all’azienda di Lomazzo però non ci stanno a veder chiudere i cancelli di una ditta con quasi un secolo di storia alle spalle e 150 persone che grazie a quella hanno uno stipendio.

Lavoratori e sindacati stanno facendo fronte comune perché possa essere rivista questa scelta, un fronte comune che sta ricevendo il sostegno da tutto l’arco politico come visto nei giorni scorsi con gli interventi e le richieste del consigliere regionale Angelo Orsenigo, della deputata Chiara Braga (entrambi Pd) e dalla presenza questa mattina di Molteni e Zoffili, della Lega, che sono pronti a portare la vicenda sui tavoli del neonato Governo Draghi.

“Ci muoveremo e faremo tutto il possibile per cercare una soluzione – ha spiegato il sindaco Rusconi dopo l’incontro – Non possiamo impedire a una multinazionale di chiudere un suo stabilimento ma possiamo chiedere di allontanare la data della chiusura che cadendo in un periodo di crisi come questo causato dall’epidemia rischia di avere conseguenze distruttive per moltissime famiglie”.

Dal canto loro i lavoratori hanno le idee chiare: non vogliono ammortizzatori sociali, buonuscite o sostegni simili. “Noi vogliamo solamente lavorare, come fatto finora”.

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