Bonifica ex Ticosa, gara da annullare: vizi formali e sostanziali nel bando del Comune di Como
Tutto da rifare: del bando non si salva nulla.
Bonifica ex Ticosa, gara da annullare: vizi formali e sostanziali nel bando del Comune di Como.
Bonifica ex Ticosa, gara da annullare: vizi formali e sostanziali nel bando del Comune di Como
Era il 23 dicembre scorso quando l'assessore all'Ambiente Marco Galli e il sindaco di Como Mario Landriscina annunciavano la vittoria da parte di un gruppo sardo del bando di gara per trovare l'azienda che bonificasse la famosa cella 3 dell'ex Ticosa. Valore più di 4milioni di euro. Annunciavano anche i lavori da fare e l'avvio con il mese di marzo. Nulla di tutto questo è successo perché solo poche settimane fa l'azienda vincitrice dell'appalto si è misteriosamente ritirata. "Si faranno le verifiche sulla seconda classificata" era stata la risposta del Comune. La nota che arriva oggi, 8 aprile 2021, dal Comune di Como è agghiacciante: gara da annullare.
La riportiamo integralmente:
"Ieri è stata inviata a tutti i concorrenti collocati nella graduatoria della gara relativa all’affidamento dei lavori di bonifica dell’area ex Ticosa una comunicazione di avvio del procedimento di annullamento della procedura di gara, al fine di consentire ai concorrenti di presentare eventuali osservazioni e/o interessi contrari alla revoca degli atti. Il procedimento verrà concluso entro 30 giorni dalla comunicazione di avvio e l’esito sarà pubblicato all’albo pretorio.
L’avvio del procedimento si è reso necessario in quanto, in sede di esame dei requisiti posseduti dai partecipanti seguenti in graduatoria, sono emersi dei vizi nella documentazione della gara bandita alla fine di febbraio 2020. I vizi sono di carattere sia formale (mancata pubblicazione in Gazzetta Ufficiale di modifiche essenziali ai documenti di gara intervenute nel corso della procedura) sia sostanziale (erronea configurazione dei requisiti di legge previsti per lo smaltimento di rifiuti speciali).
Per poter procedere all’annullamento d’ufficio, tuttavia, non è sufficiente che vi siano dei vizi, ma è necessario che vi sia anche un interesse pubblico specifico e concreto, che nella fattispecie è rappresentato dall' interesse dell’Amministrazione ad affidare i lavori di bonifica a un operatore in possesso dei necessari requisiti di legge e a fare ciò nel più breve tempo possibile. Per questo motivo, nella comunicazione di avvio è stato precisato che l’annullamento è finalizzato e propedeutico alla riedizione della gara".
Insomma il bando fa acqua da tutte le parti e la gara è da annullare. Bisogna ripartire da zero, così la nuova Ticosa non vedrà la luce molto presto.