Cardinal Ferrari al fianco dei genitori nella terza ondata. L'esperta: "Aiutiamo i bambini a rielaborare quello che hanno vissuto"
Il ciclo di incontri si è concluso martedì 4 maggio.
Dopo tutte le difficoltà affrontate nell’ultimo anno, nell’aria si respira solo una grande voglia di ritorno alla normalità. Soprattutto per le famiglie, che dopo mesi di didattica a distanza ora hanno visto i bambini tornare a scuola. Per i genitori, è tempo di una nuova sfida, è importante infatti che, nonostante tutti i cambiamenti che hanno vissuto nell’ultimo anno, si dimostrino in grado di accompagnare i propri figli nel loro percorso di crescita. E’ stato proprio questo il focus del terzo ed ultimo incontro del ciclo “… Io speriamo che me la cavo … Sup-porti per sop-portare la fatica della terza ondata”, organizzato dall’Istituto scolastico Cardinal Ferrari di Cantù, e dedicato ai genitori con figli nella fascia d'età 5-11 anni.
Cardinal Ferrari al fianco dei genitori nella terza ondata
L’ultimo appuntamento, organizzato in via telematica sulla piattaforma Teams, si è svolto martedì 4 maggio e ha visto ancora una volta la partecipazione della dottoressa Lucia Todaro a guida della riflessione. La psicologa si è confrontata con i genitori sul tema: "Educare all'autonomia e ai comportamenti funzionali: regole e strategie che permettono di far crescere davvero".
“La pandemia ci ha costretto a prendere atto di un sommerso di difficoltà riguardo al futuro per i giovani, di cui però ora siamo consapevoli e questa consapevolezza ci può aiutare a capire meglio cosa è importante per un giovane e la sua vita. – ha spiegato – Ci sono delle basi che vanno costruite al momento giusto, perché i nostri figli possano crescere nel migliore dei modi, e se vogliamo che queste basi abbiano il tempo di portare frutto dobbiamo ‘seminarle’ già ora. Nella fascia d’età che va dagli 0 ai 10 anni i bambini vivono una fase di egocentrismo, hanno il bisogno di essere al centro dell’attenzione, perciò si concentrano principalmente su quello che li tocca direttamente. Questo egocentrismo in parte li ha protetti durante questo periodo di crisi, non facendoli sentire così penalizzati da quanto è accaduto, anche perché probabilmente non sono riusciti a comprenderlo a fondo. Tutte le emozioni e le sensazioni provate in questo anno però se le porteranno comunque appresso. Il compito di noi adulti sarà quello di aiutarli a superare e rielaborare quello che hanno vissuto, in maniera tale che possano riuscire a capirne il senso e lasciare andare quelle risonanze emotive negative che altrimenti potrebbero riemergere più avanti in maniera dannosa".