Chiesa e sagrato gremiti per l'addio al dottor Bianchi
L'omelia di don Gerardo Bernasconi: "Ha condiviso la sofferenza di tante persone, spendendo tempo, energie e forze per il bene di tutti".
Chiesa e sagrato gremiti, a Olgiate Comasco, per il funerale dell'ex sindaco e medico Lanfranco Bianchi.
Chiesa e sagrato gremiti, associazioni e istituzioni presenti
Tanta gente, per quanto possibile accolta nella chiesa parrocchiale, nel rispetto del distanziamento. Fuori, sul sagrato e sul piazzale, una cornice di amici, cittadini, ex amministratori comunali e attuali amministratori. L'omaggio del Comune di Olgiate Comasco, presente col sindaco Simone Moretti, il vice Paola Vercellini, gli assessori Maria Rita Livio, Stefania Mancuso e Flavio Boninsegna, i consiglieri di minoranza Roberto Briccola, Daniela Cammarata, Igor Castelli e numerosi amministratori del passato. Presente l'Amministrazione provinciale col presidente Fiorenzo Bongiasca, il comandante dei Carabinieri di Olgiate Moreno Fabris e il comandante della Polizia locale Ezio Villa. Intervenuti anche sindaci del territorio.
"Molto esigente con la famiglia, molto disponibile con la comunità"
Le parole del parroco, don Flavio Crosta, hanno aperto la celebrazione: "Molto esigente con la sua famiglia, molto disponibile con la comunità". Un modo per ricordare Lanfranco Bianchi, la sua fermezza e integrità, la dedizione alla cosa pubblica. La messa è stata concelebrata dal parroco insieme all'ex prevosto monsignor Lorenzo Calori, il parroco di Gironico don Gerardo Bernasconi, don Gianluigi Vercellini e don Cesare Bianchi. L'omelia è stata affidata a don Gerardo, sacerdote originario di Olgiate Comasco e amico del "dutur". E proprio sottolineando gratitudine per l'amicizia di una vita, don Gerardo, con voce commossa, ha tratteggiato il carisma di Lanfranco Bianchi, colui da cui è stato aiutato a nascere, facendo riferimento anche al suo non essere stato uomo di Chiesa. "Tutti noi, Dio, ci chiama a seguirlo. Io sono prete da 46 anni, ormai, e anch'io faccio fatica a lasciarmi prendere per mano dal Signore. Qualcuno ha il dono della fede e la vive. Altri no, hanno ricevuto altri doni. Magari la cercano, senza saperlo, senza viverla in pienezza. Poi, però, tutti - credenti o non credenti, buoni o cattivi, giusti o ingiusti - tutti si ritorna a Dio. Quindi, a Dio padre eterno si può avere la fortuna di tornare subito, di fare un semplice passaggio: dal tempo all'eternità. Sei stato sempre in comunione con lui. Per qualche altro arrivare non è così facile, come ci ha detto il vangelo (il brano del ladrone crocifisso con Gesù, Ndr): perché hai condiviso il mio dolore, perché mi sei stato vicino sulla croce, perché hai avito compassione di me. Anche il dottor Bianchi ha condiviso la sofferenza di tante persone. Sono convintissimo che, quando si è presentato al Signore, Lanfranco non si è sentito dire: "Quanti rusari te dì? A quanti mess ta se naa? Quanti comunion te fa? Intendiamoci bene, confratelli, queste sono cose importantissime, ma il il Signore domenica sera gli ha detto: "Vieni, Lanfranco! Perché avevo fame e mi hai dato da mangiare, ero assettato e mi hai dato da bere, ero ammalato e mi hai curato e sei venuto a trovarmi". Lanfranco avrà risposto, perché non gli mancava certo la parola: "Certo Signore, ma questo era semplicemente il mio dovere". Ma la risposta del Signore: "Per 50 anni sei stato in Amministrazione, spendendo il tuo tempo, le tue energie e le tue forze per il bene di tutti. Ho visto il tuo paese crescere, ho sentito che ti hanno indicato come maestro per gli amministratori: per coerenza, perseveranza, disponibilità. Ho sentito una delle tue più vecchie collaboratrici, Maria Grazia mi pare si chiami, che mi ha riferito che sei stato un grande sindaco e hai amato profondamente Olgiate: eri sempre disponibile, hai curato i malati più che con le medicine con il cuore. Vieni, vieni: oggi sarai con me in Paradiso".