Bonifica Ticosa flop e tutto da rifare ma i responsabili restano un mistero
Nella Commissione indetta per capire cosa sia accaduto, non si è cavato un ragno dal buco.
Pomeriggio di fuoco (e non per il caldo estivo) a Palazzo Cernezzi. Seppur a distanza per via della pandemia, è andata in scena la Commissione sul bando comunale sulla bonifica dell'ex Ticosa e in particolare della cella 3. Bando finito in un flop totale dopo quasi un anno di lavoro e l'annullamento in autotutela per problemi nell'impostazione del documento.
Bonifica Ticosa flop, ma i responsabili?
Un tema così caldo che non poteva che accendere il dibattito a partire dalla frase del presidente dell'assemblea Matteo Ferretti che ha sottolineato come "La politica non può fare da badante ai tecnici e ai dirigenti che prendono stipendi congrui al loro incarico".
Quindi si sono susseguiti gli interventi dei consiglieri che hanno chiesto lumi sulle responsabilità di quanto successo. La consigliera Ada Mantovani: "Non sono nate riflessioni sul perché di questi errori, credevo negli uffici si fosse riflettuto sul perché di questa situazione. La materia è oggettivamente complessa ma gli errori commessi sono grossolani. Avrei sperato in qualche spiegazione in più. La mancata pubblicazione della modifica non può essere giustificata con un 'perché eravamo in tempo Covid'. Stiamo parlando del bando il più importante per questo Comune. Vorrei capire che tipo di impulso, di presenza, di contatto imprime il sindaco agli uffici e come mostra la propria operatività e vigilanza. Il mio auspicio è sicuramente che questo bando porti tutti ad alzare il controllo e la vigilanza, sia la parte tecnica che quella politica".
"Io non penso che la minoranza abbia la competenza per indicare dei responsabili e applicare delle sanzioni - ha aggiunto il consigliere Vittorio Nessi - Quello che è un vuoto da colmare è sapere dalla maggioranza e dal sindaco cosa è successo. Quali sono le responsabilità accertate? Non c'è un atto conclusivo che indica i responsabili e gli errori fatti. Serve un'assunzione di responsabilità, se ci sono dei responsabili o meno, non ci è stato detto. Tornando alla frase del presidente Ferretti, la politica ha la responsabilità della scelta della badante: l'amministrazione si assume una responsabilità politica di quanto accaduto oppure no?"
Solo dopo aver ascoltato gli interventi dei consiglieri, il sindaco Mario Landriscina è intervenuto "O si pensa che io sono un autolesionista o si può intuire che quando c'è la volontà di scegliere una strada, poi la vuole anche raggiungere. Abbiamo riportato nelle disponibilità del Comune l'area (chiudendo il contenzioso con Multi, Ndr) e ci si è chiesti se valesse la pena mantenere così la cella 3 senza bonifica o rischiare lo sbanco e mi sono orientato dopo tanti colloqui con la Provincia, Arpa e l'Università che faceva una consulenza, a risanare l'area. Resto convinto che vada risanata e restituita alla città. Rivendico le scelte politiche, ma io taglio col coltello la parte che tocca alla politica e quella che tocca ai tecnici".
Quindi difende il segretario generale Andrea Romoli Venturi "che è qui perché ha vinto un bando per meriti suoi e che è preparato e che sta portando avanti la procedura per capire se ci siano delle responsabilità in Comune. Il mandato politico poi sarà di perseguirle". Quindi sull'area conclude: "Il progetto temporaneo di un parcheggio venne messo da parte per permettere il cantiere. L'area invece vicino a Sant'Abbondio entro fine anno diventerà un piccolo posteggio di servizio".
Da quanto si apprende infine dal segretario generale sono trascorsi i 30 giorni in cui erano possibile per le società in gara fare ricorso contro il processo di annullamento in autotutela del bando avviato dal Comune. I tempi per il nuovo bando? Tutti legati all'approvazione del prossimo bilancio.