STORIE SOTTO L'ALBERO

Dopo il coma, diventa un... Ironman

Il Giornale di Cantù regala ai lettori di Primacomo.it le più belle storie raccontate nel corso del 2021 sulle pagine del nostro settimanale.

Dopo il coma, diventa un... Ironman
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E’ stato a lungo in coma per una caduta. Poi è arrivata la pandemia con i suoi lockdown. Per molto tempo non ha potuto partecipare alle gare di triathlon cui era solito raggiungere grandi successi. Per Massimiliano Manzi, però, questo capitolo fa parte ormai del passato.

Dopo il coma, diventa un... Ironman

Nei giorni scorsi infatti ha partecipato a una gara di Ironman a Montenegro, tra i confini della Serbia meridionale e l’Albania, e si è classificato ai primi posti del mondiale. La sua bravura e le sue capacità gli hanno portato la medaglia di bronzo fra oltre 2.500 partecipanti bravi e preparati come lui. L’ironman cadoraghese è rimasto fermo un mese in Africa a seguito di una caduta dalla doccia e ha picchiato la testa sull'angolo del box. A causa di questo infortunio è stato a lungo in coma. Ben poche le possibilità che i medici gli avevano dato di potersi riprendere. Invece Massimiliano Manzi non solo si è ripreso alla grande, ma ha partecipato prima ad una gara di Triathlon in Turchia, che però non si conclusa a causa del coronavirus, e di recente ai mondiali nel Montenegro.

«Finalmente una gara dopo due anni dall’ultima – afferma con la luce negli occhi che esprime la sua soddisfazione – L’ultimo iroman si è svolto in Turchia, ma non è stato completato a causa della pandemia e del rinvio delle gare. In Turchia erano già passati 14 mesi dal mio incidente».
Perchè una gara nel Montenegro? «Ho scelto Budva perchè il Montenegro non l’avevo mai visto, pur sapendo che la gara era al di fuori della mia “confort zone” a causa del dislivello di oltre 1.400 metri nella frazione di bici». L’ironman cadoraghese avrebbe dovuto cimentarsi in due chilometri a nuoto, 90 chilometri in bici e 21 chilometri di corsa. «L’obiettivo era quello di riprendere. Di fare una gara test in vista degli impegni del prossimo anno. Ovviamente divertendomi, senza prendermi troppo sul serio». E prosegue raccontando nel dettaglio la sua ultima gara.

«Il meteo è stato avverso – spiega – Il mare un po’ mosso. C’erano il vento forte e la pioggia diventata sempre più battente, specie nella corsa. La frazione di nuoto è andata molto bene e sono uscito dall’acqua tra i primi cinque. Le diverse salite hanno inciso pesantemente e ho iniziato a gestire un tracciato a me poco indicato, pensando anche a non affaticarmi troppo nella corsa, non del tutto in piano. le discese, pedalabili e dall’asfalto quasi perfetto, non si potevano prendere al massimo della velocità. Il vento ti spostava da una parte all’altra della carreggiata e il fondo era scivoloso. Chiusa la frazione di bici, la corsa è avvenuta sotto un diluivo. La selezione naturale ha fatto il resto. Ho chiuso inaspettatamente come terzo di categoria e con la qualifica ai mondiali di Challenge che si terranno il 22 maggio del prossimo anno a Samorin, in Slovacchia. Rimane la soddisfazione di una gara difficile portata a termine. Aspetti che dopo quanto mi è successo in sud Africa non devono passare in secondo piano. Continuerò a portare avanti il mio obiettivo: fare gare di triathlon in modo spensierato, viaggiando in posti del mondo che non ho ancora visitato. E penso di essere fortunato a poter aver ancora questa possibilità».

(Giornale di Cantù, sabato 6 novembre 2021)

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