Svelato il mistero della reliquia scomparsa
Sui Quaderni erbesi pubblicazione in uscita in questi giorni si risolve il mistero della reliquia di Sant'Antonino scomparsa da Erba e ritrovata a Dongo.
Ecco cosa dice una recente ricerca
Arriva agli onori della cronaca dal passato grazie alla ricercatrice Rita Pellegrini, biologa comasca appassionata di storia e storia dell’arte, la vicenda della reliquia della chiesa di Santa Maria degli Angeli a Erba Alta. Le traversie della mano di Sant’Antonino tra Erba, Como e Dongo è una delle storie approfondite nell’ultima edizione dei «Quaderni erbesi» in uscita in questi giorni.
«Intorno al 2010 stavo compiendo degli studi presso la biblioteca del convento dei francescani di Dongo e il responsabile, Alberto Montani Traversi, mi mostrò un originale oggetto: un reliquiario contenente la reliquia della mano di Sant’Antonino. Era racchiuso in una scatola sulla quale si poteva leggere che in passato il sacro reperto era appartenuto al convento dei minori riformati di Erba».
Ora la dottoressa Pellegrini ha approfondito la ricerca aggiungendo alle fonti “ufficiali”, tra le quali la Biblioteca Braidense, anche la minuta di un memoriale che introduce aspetti curiosi e inserendo documenti consultati presso l’Archivio Storico Diocesano di Milano.
«Mi sono inoltre soffermata sulla figura del santo venerato attraverso la reliquia già erbese, ovvero sant’Antonino di Apamea», spiega. Il 25 gennaio 1498 la reliquia della mano di Sant’Antonino venne portata processionalmente dal clero e dal popolo della pieve di Incino al vescovo Guglielmo da Speluncata e ai frati del convento erbese di Santa Maria degli Angeli. Poi dopo una serie di traversie e la chiusura del convento arrivò a Dongo dove si trova ancora oggi.
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