Vaccini Covid sì o no ai bambini? Il pediatra: "Dati nettamente favorevoli"
Parla il primario di Pediatria del Fatebenefratelli, Fabio Focarile.

Vaccini Covid sì o no ai bambini? Nell’affrontare la pandemia da Coronavirus i singoli individui, le famiglie, le organizzazioni sanitarie, i governi devono prendere continuamente decisioni in condizioni di incertezza, data la mutevolezza del quadro epidemiologico e sociale. E allora un genitore come può prendere decisioni rispetto alla salute del proprio figlio? Lo abbiamo chiesto al primario di Pediatria del Fatebenefratelli, Fabio Focarile: "Dovrà considerare di prendere la migliore decisione possibile rispetto ad altre, in un dato momento", ci ha detto.
Vaccini Covid sì o no ai bambini? Il pediatra: "Dati nettamente favorevoli"
Ma qual è la decisione migliore? "E’ quella i cui vantaggi hanno il miglior rapporto con gli svantaggi". Vediamo allora con il medico quali sono gli elementi utili alla decisione: "L’infezione Covid-19 colpisce attualmente in maggior misura i soggetti di età pediatrica. Dall’inizio della pandemia fino all’inizio di febbraio i casi di soggetti di età 0-19 anni sono stati 2 milioni e 188mila, il 21% dei casi totali, 867mila in età 0-9 anni. L’infezione da SARS-CoV-2 è sicuramente più benigna nei bambini, con una mortalità più bassa che negli adulti e anziani (in Italia poco più di 40 bambini-ragazzi tra 0 e 19 anni sono deceduti per cause direttamente collegate all’infezione dall’inizio della pandemia). D’altra parte l’infezione espone anche a rischi a distanza. In alcuni casi essa può essere associata a conseguenze gravi, come il rischio di sviluppare la sindrome infiammatoria multisistemica (MIS-c), che colpisce 1 ogni 3-4000 bambini con infezione da SARS-Cov2, può richiedere anche il ricovero in terapia intensiva e può lasciare conseguenze molto serie a distanza. E anche i bambini possono sviluppare disturbi dopo l’infezione, il cosiddetto long Covid, con insonnia (18,6%), persistenza di sintomi respiratori (compresi dolore e senso di costrizione toracica) nel 14,7%, congestione nasale (12,4%), fatigue (10,8%), dolori muscolari (10,1%) e alle articolazioni (6,9%) e difficoltà di concentrazione (10,1%)".
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