‘Ndrangheta Cantù ordinanza di custodia cautelare in carcere
L'episodio è avvenuto lo scorso 24 aprile in piazza Garibaldi.
Questa mattina, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Cantù hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Giuseppe Morabito, nato a Locri (Rc), il 03 ottobre 1986, Valerio Torzillo, nato Cantù nel 1994 e di Jacopo Duzioni, nato Como 15 settembre 1992.
Si trovano già in carcere
Gli indagati sono stati raggiunti dai militari del Nucleo Operativo alla Casa di Reclusione di Milano Opera dove si trovano reclusi dal 26 settembre 2017, giorno in cui scattava l’operazione “Ignoto 23”, condotta unitamente al Comandante Provinciale Carabinieri di Milano, contro alcuni gruppi della ‘ndrangheta operanti in Lombardia.
L'aggressione
Il provvedimento notificato oggi al Morabito, al Torzillo ed al Duzioni riguarda l’ennesimo episodio di inaudita violenza che li ha visti protagonisti, in prima persona, sempre in Piazza Garibaldi di Cantù, lo scorso 24 aprile. I tre, in concorso tra loro e con altri soggetti ad oggi ignoti, aggredivano G.S.D. di anni 27, originario della Repubblica Dominicana, colpendolo ripetutamente con calci e pugni su tutte le parti del corpo. Lo hanno addirittura trascinato per i piedi e scaraventato a terra, provocandogli delle lesioni. Il tutto è stato compiuto dai predetti avvalendosi delle modalità mafiose previste dall’art. 416 Bis C.P. e, in particolare, usando espressioni quali: “Noi siamo calabresi …. da noi in Calabria si fa così!”.
Operazione "Ignoto 23"
Al solo Torzillo, inoltre, è stato contestato il reato p. e p. dall’art. 495 comma 2, perché nel corso dell’interrogatorio reso dinanzi al P.M. ha fornito false dichiarazioni sul suo stato e sulle sue qualità personali. Si è fatto riferimento all’operazione “Ignoto 23”, indagine condotta unitamente al Comando Provinciale di Milano contro alcuni gruppi della ‘ndrangheta operanti in Lombardia. Una branca di tale indagine, ha interessato specificamente la città di Cantù, dove il Nucleo Operativo della Compagnia di Cantù, a partire dall’ottobre del 2015.
La cronistoria
L’episodio oggi contestato ai tre arrestati è solo l’ultimo, tra quelli denunciati, di una lunga serie di eventi riconducibili al gruppo capeggiato da Morabito Giuseppe. Vediamoli insieme:
- Il 15 ottobre 2015, il titolare del Bar Commercio, situato in Piazza Garibaldi, rinveniva, alla chiusura del locale, sul tettuccio della sua macchina, un proiettile cal. 9 mm parabellum.
- Il 26 novembre, un passante a bordo della sua autovettura, dopo aver avuto un diverbio verbale con il gruppo di calabresi che ingombrava prepotentemente la strada impedendo il passaggio dei veicoli, veniva fatto segno di vari colpi di pistola esplosi al suo indirizzo che attingevano la carrozzeria della macchina senza ferirlo.
- Il 10 gennaio all’esterno della discoteca “Spazio Renoir” avveniva una grossa rissa con feriti tra alcuni giovani avventori che venivano senza motivo provocati da un gruppo di persone risultate poi essere gli stessi indagati.
- Il 15 gennaio, il gestore della discoteca “Spazio Renoir” denunciava che ignoti avevano incendiato con una “molotov” l’insegna del locale.
- Il 31 gennaio, avveniva un’altra rissa all’interno del locale tra il gruppo di delinquenti e alcuni ragazzi, presi di mira e provocati senza alcun motivo.
Grave atto di violenza
I Carabinieri, per quanto riguarda i fatti contestati con il provvedimento odierno, hanno accertato che l’aggressione al giovane domenicano è solo il più grave di una serie di atti di violenza, sino ad oggi non denunciati, organizzati e posti in essere dagli indagati, mirati ad allontanare dalla “piazza” di Cantù, per timore di intromissioni nelle loro attività, gli appartenenti ad un nutrito gruppo di cittadini sudamericani che aveva individuato, come luogo di ritrovo, i locali pubblici situati sulla via Rebecchino di Cantù.