L'analisi

Continua la ripresa dell'economia comasca

Il calo delle ore di cassa integrazione (-75% rispetto allo stesso trimestre 2021) e l'incremento del numero di imprese (+100 nel primo trimestre 2022) sono segnali incoraggianti.

Continua la ripresa dell'economia comasca
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La progressiva ripresa dell’economia lariana dopo l’avvio della crisi pandemica del 2020 è proseguita anche nel 1° trimestre 2021:  quasi tutti gli indicatori del comparto industriale tornano superiori alla media del 2019. E' quanto emerge Analisi congiunturale 1° trimestre 2022 Industria, artigianato, commercio e servizi" realizzata dall'ufficio Studi e statistica della Camera di Commercio di Como-Lecco.

Continua la ripresa dell'economia comasca

Continua la ripresa dell'economia lecchese

Meno imprese, ma continua la ripresa dell'economia comasca

A Como solo la produzione rimane inferiore (-0,5%), mentre ordini e fatturato registrano, rispettivamente, un +4,7% e +2,8%; a Lecco, produzione +13,9%; ordini +15,9% e fatturato +9,7%. Per quest’ultima provincia anche l’artigianato ha recuperato i valori pre-Covid: produzione +14,8%, ordini +6,6% e fatturato +16,6% ), mentre a Como solo il fatturato torna superiore alla media 2019 (+0,6%), a fronte del -4,7% della produzione e del -2,7% degli ordini. Nel terziario, in entrambe le province lariane il volume d’affari resta ancora ben al di sotto dei livelli pre-Covid, sia per il commercio che per i servizi : a Como mostra un calo del 4,4% nel primo comparto e del 2,2% nel secondo; a Lecco rispettivamente -5,4% e -2,3%.

La performance delle imprese comasche è peggiore di quella media regionale (produzione lombarda +8,1%; ordini +20,5%; fatturato +13,2%). Como occupa le ultime posizioni nella graduatoria delle province lombarde: per la variazione della produzione è 10a , per gli ordini 12a e per il fatturato 9a .

Industria

Per le imprese industriali lecchesi, la variazione della produzione è migliore di quella media lombarda, mentre quella di ordini e fatturato risulta inferiore. L’aumento percentuale della produzione è il secondo a livello regionale (dopo Milano, +14,4%); quello degli ordini è il 7°; quello del fatturato è il 5°. Anche la variazione dell’occupazione è positiva (+3,1%), ed è la migliore in Lombardia. A fine marzo 2022, l’indice medio della produzione industriale lecchese è a quota 135,5 (media 2010=100); quello degli ordini a 143,1; fatturato a 145,9; occupazione a 108.Anche per quanto riguarda l’occupazione, il valore comasco (-3,4%) è inferiore alla media lombarda (+1,2%); insieme a Monza Brianza, sono le uniche due province a restare sotto la media del 2019. Con riferimento alla produzione, in Lombardia, oltre a Como, non hanno ancora recuperato i livelli medi del 2019 anche Cremona, Pavia e Sondrio, mentre mostrano valori negativi di fatturato Pavia, Monza e Sondrio. Tutte le province lombarde hanno superato il valore medio degli ordini del 2019. L’indice medio della produzione industriale comasca a fine marzo 2022 si attesta a 104,1 (media 2010=100), contro il 120,4 della media regionale; inferiori al dato lombardo sono anche gli indici degli ordini (116,6 contro 148,4), del fatturato (118,9 contro 146,3) e dell’occupazione (89,5 contro 102,1).

Artigianato

A Lecco, le variazioni di tutti gli indicatori sono migliori rispetto a quelle regionali; per la produzione la provincia si piazza al 1° posto nella graduatoria lombarda, per gli ordini e il fatturato al 2°. L’occupazione è in crescita (+0,4%): Lecco è terza in Lombardia. L’indice medio della produzione artigiana lecchese a fine marzo 2022 è a quota 121,1 (media 2010=100); quello del fatturato è pari a 124,9; ordini 107,8 e occupazione 103,8. Come detto, entrambi i comparti del terziario sono ancora lontani dai valori medi del 2019, in particolare per le vendite.A Como, produzione e fatturato evidenziano variazioni peggiori di quella regionale: in Lombardia la prima cala del 2,8%, mentre il secondo registra una crescita del 3,8%. Viceversa, gli ordini comaschi mostrano un calo meno significativo rispetto alla media lombarda (pari al -4%). Como è all’8° posto nella graduatoria regionale per variazione della produzione, al 6° per quella degli ordini e del fatturato. Tra le province lombarde, solo Lecco, Monza e Bergamo hanno superato i livelli medi 2019 della produzione; per gli ordini Bergamo, Lecco Varese e Brescia; per il fatturato, oltre a Como, anche Monza Brianza, Lecco, Bergamo, Pavia e Brescia. L’occupazione comasca rimane stabile rispetto al pre-Covid, a fronte del -1,3% regionale (Como è 4a nella classifica lombarda). Solo Mantova, Bergamo e Lecco hanno recuperato i valori occupazionali del 2019. L’indice medio della produzione artigiana comasca a fine marzo 2022 si attesta a 98,5 (media 2010=100), contro la media regionale pari a 96; superiori al dato lombardo sono anche gli indici di ordini e fatturato (rispettivamente 107,5 contro 90,9 e 107,1 contro 103,8). In linea col valore della Lombardia l’occupazione (per Como 98,3 contro 98).

Commercio e servizi

Come detto, entrambi i comparti del terziario sono ancora lontani dai valori medi del 2019, in particolare per le vendite. - Como evidenzia diminuzioni del volume d’affari peggiori rispetto alla Lombardia, le cui variazioni si attestano a -3% per il commercio e a +2,2% per i servizi; la provincia occupa l’8° posto nella graduatoria regionale del commercio e il 9° in quella dei servizi. Nel commercio solo Lodi, Monza Brianza, Pavia e Bergamo hanno superato i valori pre-Covid, mentre nei servizi non li hanno recuperati (oltre a Como e Lecco) anche Pavia, Lodi e Varese. A Como, l’occupazione del commercio è in crescita di 2 punti percentuali (contro il +5,6% lombardo), mentre quella dei servizi registra addirittura un +21,9% rispetto alla media del 2019 (a fronte del +3,5% regionale).Nella graduatoria dei territori lombardi, Como occupa l’11a piazza per il commercio e la 1a per i servizi; per il commercio tutte le province lombarde hanno superato il dato medio del 2019, mentre per i servizi (oltre a Como) anche Mantova, Brescia, Lodi, Milano e Monza hanno incrementato l’occupazione. Il numero indice del volume d’affari (2010=100) delle imprese del commercio comasche a fine marzo 2022 è pari a 86,4; quello dell’occupazione a 104,6, ed è inferiore alla media regionale (pari a 105,6); il volume d’affari è in linea (86,3). Nei servizi il numero indice del volume d’affari (89,6) è inferiore alla media lombarda (105,6); quello dell’occupazione si attesta a 159,3 (contro il 114,8 regionale). Anche la provincia di Lecco evidenzia una caduta del volume d’affari superiore alla media regionale, sia per il commercio che per i servizi; la provincia occupa la 10a posizione lombarda in entrambi i settori. A Lecco, l’occupazione ha superato il livello medio 2019 per il commercio (+11%), mentre rimane al di sotto per i servizi (-0,3%), posizionandosi, rispettivamente al 2° e al 7° posto regionale. A fine marzo 2022, il numero indice del volume d’affari (2010=100) delle imprese del commercio lecchesi si attesta a 85,8 e quello dell’occupazione a 112; nei servizi, rispettivamente a 96,6 e 103,4.

Le aspettative

A Lecco gli imprenditori industriali prevedono un rallentamento nel 2° trimestre: peggiorano i saldi di produzione (da +18,2% a +3,8%) e occupazione (da +20,2% a +11,5%) e tornano negativi quelli di domanda estera (da +15,3% a -1,3%) e domanda interna (da +9,2% a -5,2%). Nell’artigianato resta positivo solo il saldo dell’occupazione (che però scende da +5,4% a +3,4%); per la produzione la differenza passa da +2,1% a -9,2%; per la domanda estera da un saldo nullo a -12,1%; per la domanda interna da -3,3% a -13,9%. Viceversa, nel commercio gli ottimisti tornano a superare i pessimisti per il volume d’affari e l’occupazione: il saldo del primo passa da -9,3% a +11,8%; il secondo da saldo nullo a +14,5%. Anche per i servizi, gli ottimisti superano i pessimisti per il volume d’affari (il saldo passa da -1% a +5,6%) e migliorano anche le aspettative sull’occupazione, da +12,4% a +15,9%.

Per Como le aspettative degli imprenditori industriali rimangono positive, anche se il saldo tra ottimisti e pessimisti, rispetto alle previsioni del 1° trimestre 2022, peggiora per tutti gli indicatori: occupazione (la cui differenza passa da +16,7% a +13%), domanda estera (da +34,5% a +11,1%), domanda interna (da +26,6% a +4%) e produzione (da +37,5% a +18,2%). Per il comparto artigiano torna negativa la differenza tra ottimisti e pessimisti per tutti gli indicatori: occupazione (da +2,5% a -6,5%); domanda estera (da +6% a -4,2%); domanda interna (da -0,9% a -7,5%); produzione (da un saldo nullo a -9,3%). Tornano invece positive le aspettative del commercio (il saldo relativo al volume d’affari passa da -19,1% a +10% e quello dell’occupazione da -2,6% a +9%) e dei servizi, sia per l’occupazione (il cui saldo passa da -5,6% a +16,2%) che per il volume d’affari (da -8,3% a +22,5%).

Il Presidente della Camera di Commercio di Como-Lecco Marco Galimberti

 Nel 1° trimestre 2022 prosegue il recupero dell'economia lariana. I valori di produzione, vendita e ordini delle imprese industriali e artigiane risultano in linea con i valori pre-Covid e in diversi casi anche superiori. Tuttavia il volume d'affari del commercio e dei servizi è ancora inferiore a quello registrato nel 2019.

Il calo delle ore di cassa integrazione (-75% rispetto allo stesso trimestre 2021) e l'incremento del numero di imprese (+100 nel primo trimestre 2022) sono segnali incoraggianti.
Le aspettative del settore manifatturiero per il prossimo trimestre sono, come prevedibile, influenzate dalle incertezze che caratterizzano l'attuale contesto internazionale. Decisamente più ottimistiche le previsioni espresse dal comparto commercio e servizi.

La costante attenzione all'andamento congiunturale del sistema economico costituisce un presupposto imprescindibile per orientare efficacemente l'azione camerale a sostegno dello sviluppo del sistema economico lariano nel suo complesso.
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