Sanità, il consigliere Orsenigo: "Case della comunità: opportunità da non sprecare, non restino gusci vuoti"
"Regione Lombardia deve provare a farle funzionare e riorganizzare il personale sanitario perché possa lavorarvi", ha detto il consigliere regionale Pd.
Il commento del consigliere regionale del Partito democratico, Angelo Orsenigo.
Sanità, il consigliere Orsenigo: "Case della comunità: opportunità da non sprecare, non restino gusci vuoti"
"In Lombardia è tutto un fiorire di Case e Ospedali di comunità: la vicepresidente Moratti ne ha inaugurati a decine. Va bene: basta che non rimangano gusci vuoti, senza personale medico e infermieristico a disposizione dei cittadini", è perplesso Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, di fronte alle scelte della Giunta Fontana per la sanità lombarda. "Secondo la nuova legge regionale, le Case della comunità dovrebbero essere i punti di primo accesso per fornire ai cittadini risposte rapide ai loro problemi sociali o di salute, concentrando su di sé i servizi sanitari, sociosanitari e sociali, garantendo ai cittadini un’assistenza rapida e puntuale – spiega –. Non ci pare che sia quello che ha in mente Regione Lombardia, a giudicare da quanto stiamo vedendo"
Il consigliere racconta, infatti, che "quelli inaugurati finora sono, al più, poliambulatori di diretta emanazione ospedaliera, che offrono qualche visita ed esame più vicino a casa, ma non certo l’integrazione sanitaria e sociale che dovrebbe far sentire meno soli i cittadini. Nell’organizzazione sanitaria lombarda c’è un’evidente concentrazione sugli ospedali, che offrono cure per le malattie acute, ma poi i cittadini sono lasciati a se stessi e ai medici di base che Regione Lombardia per anni ha trascurato e che ora sono anche numericamente insufficienti".
Quale la proposta del Pd? "Anche grazie al coinvolgimento proprio dei medici di base, le Case della comunità potrebbero garantire ai cittadini visite, cure ed esami a due passi e in tempi adeguati, ma Regione Lombardia deve provare a farle funzionare e riorganizzare il personale sanitario perché possa lavorarvi. Altrimenti, finita la stagione delle inaugurazioni, rimarranno solo i muri", conclude Orsenigo.