Polisportivasenna mette all'asta il suo "mitico" parquet
La sua città d’origine è Tel Aviv, dov’era stato utilizzato in un quadrangolare cui avevano partecipato alcune tra le migliori squadre europee di basket, insieme ai New York Knicks dell’Nba
Polisportivasenna pronta a un cambiamento storico: tolto il parquet del palazzetto.
Verrà messo all'asta
Il bellissimo parquet del palazzetto di Senna Comasco verrà presto rimosso. "L’idea è quella di metterlo all’asta su Facebook - ci ha spiegato Patrizio Passeri, dirigente della Polisportivasenna - Così da offrire la possibilità, a chiunque abbia amato o giocato su questo parquet, di portarsene a casa un pezzettino. La parte centrale, invece, quella che riporta il nostro logo, verrà affissa alla parete, in memoria del glorioso passato del nostro parquet". Si tratta di un parquet che ha letteralmente fatto la storia della Polisportiva e a cui tutti sono molto affezionati.
In tanti hanno calpestato questo parquet
Giacomo Maspero, suo figlio Maurizio Maspero, Viviana Ballabio , Ciccio Della Fiori e il leggendario Pino Sacripanti. Questi sono soltanto alcuni dei nomi celebri legati al basket della nostra zona e non solo, che hanno calcato, con i propri piedi, il parquet del campo sportivo della Polisportivasenna. Ma ora non è più possibile lasciarlo dove sta.
Una storia incredibile
La sua città d’origine è nientemeno che Tel Aviv, dov’era stato utilizzato nel corso di un quadrangolare cui avevano partecipato alcune tra le migliori squadre europee di basket, insieme ai New York Knicks dell’Nba. Una volta terminata la competizione, il parquet era stato smontato e messo in vendita, per poi essere acquistato grazie a un’idea di Maurizio Maspero che, dopo aver militato per anni nella serie A del basket, a quei tempi si trovava alla Polisportiva. In un breve lasso di tempo si era quindi formata una cordata, grazie alla quale era stata sottoscritta una fideiussione con la Cassa Rurale ed Artigiana di Cantù, che aveva poi emesso il pagamento. Questo ha fatto sì che il parquet potesse essere imbarcato su una nave, affrontare il viaggio che lo separava dall’Italia, e arrivare alla Polisportiva di Senna Comasco in ottime condizioni