Alessio Butti (Fratelli d'Italia): "Che soddisfazione! Ma ora sono preoccupato per il Paese"
"Per chi, come me, per oltre 40 anni ha sognato questo momento è chiaro che c’è una enorme soddisfazione".
Un plebiscito. Anche nel Comasco Fratelli d’Italia ha fatto il pieno di voti, riportando a Roma colui che da sempre è il riferimento del partito nel nostro territorio, Alessio Butti. Al telefono è raggiante: «E’ stata una roba che non pensavamo in queste proporzioni: tra Como, Lecco e Sondrio abbiamo fatto il pieno. Fisicamente sono a pezzi, emotivamente sono felice ma anche preoccupato».
Alessio Butti (Fratelli d'Italia): "Che soddisfazione! Ma ora sono preoccupato per il Paese"
Partiamo proprio da questo: a tre giorni dal risultato elettorale prevale l’euforia o la preoccupazione per quello che dovrete fare?
«Per chi, come me, per oltre 40 anni ha sognato questo momento è chiaro che c’è una enorme soddisfazione. Però non riesco a viverla, perché sono estremamente preoccupato per l’eredità che ci hanno lasciato, che è drammatica. Pur con la certezza del nostro impegno e delle nostre qualità, non sarà semplice. Se si fa uno screening della situazione economica italiana dell’ultimo decennio si nota che siamo su un piano inclinato che scivola costantemente verso il basso. Noi che non siamo stati al Governo in questi dieci anni non abbiamo responsabilità, eppure dovremo tentare di risollevare il Paese».
Quali dunque le priorità?
«Nell’immediato il sostegno a famiglie e imprese. In campagna elettorale abbiamo detto poche cose, ma questa è una di quelle che abbiamo promesso. Per cui impegno immediato per il sostegno alle famiglie per quanto riguarda le bollette. E poi alle imprese, perchè altrimenti molte chiuderanno. Tra l’altro oggi (mercoledì, ndr) il Consiglio dei ministri approva la Nota di aggiornamento dei documenti di economia e finanza e ovviamente speriamo che lo facciano in modo corretto, ossia lasciando lo spazio di manovra al nuovo Governo. E’ evidente che dovremo poi operare nel cuneo fiscale, per appesantire le buste paga dei lavoratori e per abbassare le tasse delle imprese. Questi sono i primi impegni che vanno assunti, perchè c’è un’emergenza pesantissima».
Come vede la coalizione di centrodestra? Reggerà?
«Credo che in modo responsabile bisogna evitare personalismi. Noi abbiamo sempre accettato che il leader del partito più forte fosse il capo della coalizione, quindi non vediamo perchè ci possano essere problemi oggi, soprattutto dopo un voto di queste proporzioni. Siamo disponibilissimi a ragionare e lavorare in squadra, come sempre fatto. Crediamo in questo centrodestra: noi siamo sempre rimasti lì, non ci siamo mai mossi, non abbiamo ascoltato le sirene dei 5 Stelle o di Draghi... Il centrodestra per noi è un elemento culturale e siamo convinti che si possa lavorare sul centro per incrementare i nostri voti. Anche perchè presto ci sono delle Regionali importantissime».
A proposito di Regionali, ci sarà qualche rivendicazione da parte di Fratelli d’Italia o per il centrodestra rimane sul tavolo il nome di Attilio Fontana per la presidenza?
«L’esito elettorale è molto fresco, ma è sotto gli occhi di tutti quali siano oggi i rapporti di forza, anche in Lombardia. E’ evidente che si rispettano i patti per cui, pur con qualche doveroso aggiustamento, la strada è quella. Sono però tutte valutazioni sul tavolo di Giorgia Meloni. Esiste poi un problema che non abbiamo creato noi, che è quello di Letizia Moratti. Ancora oggi lei rivendica per lo meno il diritto a una risposta, quindi bisognerà dargliela. Il centrodestra dovrà valutare se proseguire con Fontana, che io stimo molto, o cambiare o fare valutazioni diverse. Quello che è certo è che non si può perdere la Regione Lombardia, quindi a tutti è chiesta una dose di responsabilità».
Nel Comasco, invece, qualche problema nella coalizione c’è da sempre. Cambierà qualcosa ora?
«Nel Comasco c’è poco da cambiare. Il Comune di Como lo abbiamo perso proprio per la debacle della Lega, come tutti sanno. Ora vediamo cosa accadrà a Cantù: lo deciderò in queste ore, dopo aver sentito il nostro gruppo canturino e il coordinatore Stefano Molinari. E’ chiaro però che Cantù non è una repubblica a sè e mi sembra evidente che sia successo qualcosa anche lì. Il senso di responsabilità nostro è sempre massimo e lo dimostreremo: speriamo che anche gli altri facciano altrettanto».
Si parla già di un suo incarico nel futuro Governo. Cosa può dire?
«Le ambizioni personali in questo momento sono all’ultimo posto. Adesso occorre far lavorare bene Meloni. Quello che posso dire è che sarà certamente un Governo con personalità esterne. Ora occorrono veramente i “migliori”, non quelli ereditati dal Governo Draghi che per molti versi è stato pietoso. Come sempre io non chiedo nulla, non è il momento delle ambizioni personali, adesso c’è di mezzo il futuro del Paese».
Isabella Preda
(Giornale di Cantù, sabato 1 ottobre 2022)