Sabato inizia la stagione musicale dell'Accademia Orchestrale del Lario al Teatro San Teodoro di Cantù
Si tratta davvero di un evento di grande portata per il teatro e per l'orchestra: certamente la prima assoluta di una Sinfonia di Gustav Mahler a Cantù.
È tutto pronto per l'inizio della stagione musicale dell'Accademia Orchestrale del Lario che, al Teatro San Teodoro di Cantù, sabato 22 ottobre 2022 alle 21 si esibirà nell'esecuzione della quarta sinfonia di Mahler.
Sabato inizia la stagione musicale dell'Accademia Orchestrale del Lario al Teatro San Teodoro di Cantù
"Il mio tempo verrà", aveva affermato Mahler, e la sua quarta sinfonia, programmata e rinviata per due anni consecutivi a causa delle limitazioni determinate dall'epidemia di Covid, può finalmente essere portata in scena dall'Orchestra Sinfonica del Lario, con la direzione di Pierangelo Gelmini e la voce del soprano Nina Almark.
Si tratta davvero di un evento di grande portata per il teatro e per l'orchestra: certamente la prima assoluta di una Sinfonia di Gustav Mahler a Cantù. Un lavoro di notevole impegno per l'Orchestra Sinfonica del Lario, felice di poter tornare a essere protagonista di una grande stagione; l'organico vedrà presenti, come da tradizione di questa orchestra, professionisti di grande esperienza accanto a giovani di valore che, in questo contesto, trovano l'occasione per misurarsi con il grande repertorio, che difficilmente hanno occasione di affrontare in altri contesti.
L'autore e l'opera
Mahler, come un vero Magister Ludi, interpreta e dà voce a tutte le inquietudini del suo tempo, a tutte le sofferenze di un mondo in procinto di frantumarsi. Al tempo stesso sono profeticamente presenti, nella sua quarta sinfonia, molte istanze, consapevolezze e tragedie di un mondo che verrà, di un secolo tremendamente complesso e multiforme, in cui oggi più di ieri ci possiamo riconoscere.
La Quarta Sinfonia si conclude con il Lied La vita celeste, tratto da Des Knaben Wunderhorn; musica assoluta, ma anche musica che in qualche modo illustra o nasconde al suo interno un percorso e rappresenta una sorta di “panorama interiore”; con le sue prime quattro Sinfonie Mahler dà voce a una concezione della musica fortemente condizionata dall'opera di Wagner e dalla sua visione dell'artista come colui che, seppure isolato dalla società, è allo stesso tempo il portavoce di esigenze collettive, di un'utopia di riscatto morale e sociale, drammaticamente però destinata alla sconfitta; una visione dell’artista dunque che, per molti aspetti, non può non essere accostata a quella del Magister Ludi Joseph Knecht.
Gli interpreti
Il soprano Nina Almark si è diplomata in Finlandia presso la prestigiosa Accademia Sibelius di Helsinki. Ha cantato nei maggiori teatri d’opera e in festival musicali in Italia, Germania e Finlandia. Ha ricoperto i ruoli di Maria ne "La figlia del reggimento", di Donizetti; di Donna Anna in "Don Giovanni", di Mozart; di Elvira nei "Puritani", di Bellini.
Nel repertorio verdiano ha interpretato in importanti teatri Violetta in Traviata; Aida, nell’opera omonima; Gilda in Rigoletto. Sensibile interprete anche del repertorio pucciniano, è stata Musetta in Bohème e Cio Cio San in Butterfly. È stata apprezzata come soprano solista nel Requiem di Mozart al Festival dei Due Mondi a Spoleto; è spesso richiesta per i concerti estivi a Firenze, a Villa Medici Giulini. Ha inoltre partecipato - nella prima esecuzione assoluta in Italia al Teatro alla Scala di Milano – al lavoro "A quiet place" di Leonard Bernstein.