Campione di minimoto dopo il trapianto ma servono fondi per far correre il piccolo Ethan
ll sennese Ethan Aldinucci, 8 anni, dopo aver superato una malattia rara e un trapianto, è diventato un campione di minimoto.
Il piccolo Ethan ha un sogno, come tutti i bambini. Ma essendo un bambino speciale, anche il suo sogno è molto speciale e ha bisogno di essere sostenuto. Occhi vivaci, sorriso furbetto e determinato, Ethan prima di cominciare a trionfare sulle minimoto ha vinto la battaglia più grande, quella contro una malattia rara che, ora che ha 8 anni, lo ha forse reso più forte e determinato.
Campione di minimoto dopo il trapianto
A raccontarci tutto è il papà, Ivan Aldinucci, che vive con la famiglia a Senna Comasco. «A 4 anni, a seguito di svariati ricoveri ospedalieri e diversi pareri medici, siamo arrivati finalmente a una diagnosi per mio figlio di una malattia congenita rara che colpisce il sistema immunitario. Unico rimedio, il trapianto di midollo osseo». L’attesa non è stata per nulla semplice: «Ci volevano tante precauzioni, il bambino doveva proteggersi dal rischio di infezioni batteriche e fungine e la sua vita non era più quella di prima: doveva stare attento a ciò che mangiava, avere un’attenzione all’igiene quasi maniacale. Tra le altre cose, non poteva frequentare palestre e spogliatoi, luoghi per lui molto pericolosi, e non poteva sottovalutare il pericolo di infezioni in seguito a tagli e abrasioni. Impossibile, dunque, per lui pensare a uno sport di squadra».
Però, come tutti i bambini, anche Ethan sentiva il bisogno di «sfogarsi» con qualche attività: «Con tutte le limitazioni che ci erano state imposte, era difficile trovare uno sport che potesse soddisfare tutte le precauzioni e alla fine Ethan si è ritrovato in sella a una minimoto: non ci sono spogliatoi e le protezioni come tuta casco e guanti lo difendono da qualsiasi taglio o ferita potenzialmente pericolosa. In effetti, di solito un bambino di quella età si trova a fare questo sport solo se il papà è appassionato, ma non è il mio caso».
Per Ethan, però, è un colpo di fortuna, che lo aiuta a trascorrere più serenamente il tempo in attesa del trapianto. «Quando tutto sembrava pronto e il donatore è stato trovato, è arrivata anche la pandemia. Il trapianto è stato rimandato, le condizioni di mio figlio non erano ottimali, anzi si sono complicate: il 2020 è segnato da diversi ricoveri, ma per fortuna la situazione si stabilizza nel giro di qualche mese». Poi il momento più atteso: «Ad ottobre 2020 Ethan sale per l’ultima volta sulla sua moto prima di partire per Brescia, dove finalmente potrà affrontare il suo percorso di guarigione. E’ un arrivederci, amaro ma pieno di speranza. Esattamente due anni fa, dunque, riceve il trapianto tanto atteso: l’unica possibile cura per lui. Sta via di casa cinque mesi: non era scontato che tornasse a casa e soprattutto non era scontato che riuscisse a tornare a una vita “normale”». Invece il piccolo grande guerriero stupisce tutti ancora una volta: «Ethan torna a casa, e un poco alla volta, torna anche in sella. Tra le tante restrizioni post trapianto inasprite dalla pandemia, la moto è ancora una volta una attività praticabile, quindi per l’ennesima volta un bel diversivo. La fortuna assiste il mio bambino, che nel post-intervento ha buon decorso, il fisico reagisce bene, e anche le sue prestazioni in moto migliorano. Passa il tempo, la vita fortunatamente diviene sempre più normale, sia grazie al rientro delle precauzioni post trapianto, sia all’alleggerirsi della pandemia. Ethan è sempre più un bambino solare e… sempre più bravo in moto».
Servono fondi per far correre il piccolo Ethan
Arriviamo dunque ai «giorni nostri»: «Come in tutti gli sport, a 8 anni si passa alla fase agonistica. Negli ultimi mesi Ethan si è divertito in alcune manifestazioni dilettantistiche, dimostrando una forza d’animo non comune; in alcune di queste occasioni erano presenti team che gestiscono i bambini dagli 8 anni in su nei campionati maggiori. Uno di questi, ha notato Ethan e, venuto a conoscenza della sua storia, vorrebbe portarlo nella sua squadra per il 2023». Una bellissima notizia, purtroppo non facile da far diventare realtà: «Affrontare una stagione a questi livelli ha un costo non indifferente. Allo stato attuale, noi con Ethan facciamo sponsor al contrario, nel senso che sulla sua tuta da gara abbiamo i loghi di due associazioni onlus che ci hanno aiutato durante il periodo della sua malattia».
Ora, però, è arrivato il momento di aiutare lui: «Onestamente non avrei mai pensato che potesse diventare così bravo e sicuramente non puntiamo a farlo diventare un campione. Però Ethan ha un sogno e ci piacerebbe molto poterlo esaudire, dargli un’opportunità. Cerchiamo dunque qualche azienda, magari del territorio, che possa sponsorizzare le sue gare!». Papà Ivan mette a disposizione il suo numero di cellulare, per chi volesse ulteriori informazioni: 333 941 1945. «Ethan ha già vinto il campionato più importante, ora per lui sarebbe un sogno poter continuare a fare ciò che gli dà serenità, se lo merita».
Isabella Preda
(Giornale di Cantù, sabato 10 dicembre 2022)