L'appello

Un anno di guerra, Acli Como: "Il Governo si faccia promotore, in Europa, per un negoziato di pace concreto"

"In dodici mesi la guerra non ha portato a nulla e si parla sempre meno di persone, come se la vita della popolazione ucraina, di chi è rimasto e di chi è in fuga, contasse molto meno del controllo del territorio"

Un anno di guerra, Acli Como: "Il Governo si faccia promotore, in Europa, per un negoziato di pace concreto"
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Le Acli di Como, unitamente al Coordinamento Comasco per la Pace e alle realtà del Mese della Pace, si uniscono alla mobilitazione lanciata dalla coalizione Europe For Peace ad un anno dall’inizio della guerra in Ucraina per chiedere l’immediato cessate il fuoco e l’apertura di un vero negoziato.

Un anno di guerra, Acli Como: "Il Governo si faccia promotore, in Europa, per un negoziato di pace concreto"

In tutta Europa e in oltre 50 città italiane, sono centinaia i convegni, i sit-in a cui tutte le donne gli uomini di buona volontà sono chiamati per chiedere con forza la Pace. Le iniziative nazionali culmineranno con la marcia notturna straordinaria da Perugia ad Assisi la notte di giovedì 23 febbraio e con la fiaccolata di Pace a Roma, in Campidoglio, sabato 25 febbraio.

Dopo la grande manifestazione nazionale di Roma dello scorso novembre, con oltre 100.000 partecipanti, le Acli comasche saranno presenti sabato 25 febbraio dalle 14.30 alle 16 in piazza Grimoldi a Como in segni di solidarietà al popolo ucraino e alle vittime di tutte le guerre.

“Quello che unisce tante sigle diverse è la speranza, di cui vogliamo essere costruttori”, scrive Marina Consonno, Presidente Provinciale Acli Como. “Chiediamo che il Governo si faccia promotore, in Europa, di aprire un negoziato di pace concreto per un cessate il fuoco immediato. È questo il messaggio che porteremo in piazza sabato prossimo, fermamente convinti che non esiste una guerra giusta, ma che solo la pace è giusta, avendo piena consapevolezza di chi è l’aggressore e chi l’aggredito".

"In dodici mesi la guerra non ha portato a nulla e si parla sempre meno di persone, come se la vita della popolazione ucraina, di chi è rimasto e di chi è in fuga, contasse molto meno del controllo del territorio, dell’avanzamento delle truppe e dell’invio dei tank sul territorio. E’ drammatico che non si voglia dare voce e ascolto a chi invece continua a muoversi per la pace. Ciò che ci stupisce è l’incapacità della politica europea di mobilitarsi per il cessate il fuoco. Ogni giorno che passa diventa sempre più difficile costruire alternative: quando si diffondono odio e rancore tra le persone, invertire la rotta è difficile, i percorsi di riconciliazione durano decenni".

"Seguendo il messaggio di Papa Francesco, siamo convinti come Acli che debbano essere perseguite proposte concrete per costruire un mondo altro, fraterno, giusto e solidale, negli ambiti del lavoro, dell'educazione e del dialogo tra generazioni. A questi valori ci siamo sempre ispirati. Il nostro impegno e le nostre azioni si rivolgono in primo luogo all’affermazione di principi universali, che hanno nell’intransigente rifiuto della guerra e della violenza il fondamento primo".

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