Il report

Lavoro e occupazione: le aziende comasche aumentano le offerte di 600 unità rispetto al 2022

A Como, sono previste assunzioni al 26% con contratti stabili, al 74% con contratti a termine

Lavoro e occupazione: le aziende comasche aumentano le offerte di 600 unità rispetto al 2022
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È stato pubblicato quest'oggi il report sui dati occupazionali di Unioncamere riguardante le aziende comasche e lecchesi. Nel trimestre marzo-maggio,attuando dunque una proiezione sui prossimi due mesi, i dati evidenziano un aumento di 600 offerte di lavoro per le aziende del nostro territorio.

Lavoro e occupazione: le aziende comasche aumentano le offerte di 600 unità rispetto al 2022

Questi, nello specifico, i dati relativi all'intera Lombardia, a Como e a Lecco:

  • Lombardia +22270, di cui +10390 Industria e + 11880 Servizi.
  • Como +600, di cui +130 Industria e +470 Servizi.
  • Lecco +630, di cui +350 Industria e + 280 Servizi.

Le prospettive occupazionali nel trimestre marzo-maggio 2023 sono positive ma con un trend inverso fra Como e Lecco rispetto al settore capofila in quanto a nuove attivazioni previste: a Como le proiezioni vedono i Servizi guidare le nuove attivazioni con un + 470 rispetto a marzo-maggio 2022, l’industria segue con un + 130 rispetto allo stesso intervallo temporale dello scorso anno. A Lecco l’Industria guida le proiezioni di nuove assunzioni con un + 360 rispetto a marzo-maggio 2022 ed i Servizi seguono con un + 280.

Ancora una volta i dati confermano che il contratto a tempo determinato è quello maggiormente prediletto dalle aziende, i dati tuttavia dimostrano un lieve aumento, nelle proiezioni occupazionali di marzo 2023, dei contratti stabili rispetto a quanto avvenuto a marzo 2022: nella provincia di Lecco a marzo il 31% delle nuove entrate saranno stabili confronto al 26 % del 2022 (+5% di attivazioni stabili), in provincia di Como il 26% delle entrate saranno stabili confronto al 24% di marzo 2022 (+2% di attivazioni stabili).

In Lombardia, a marzo, sono previste assunzioni al 31% con contratti stabili, il 69% a termine, tra questi due macrogruppi distinguiamo: il 26% a contratto indeterminato, il 5% di apprendistato, il 44% a contratto determinato, il 14% a somministrazione etc;

  • A Como, sono previste assunzioni al 26% con contratti stabili, al 74% con contratti a termine, fra questi due macrogruppi distinguiamo: al 21% contratti a tempo indeterminato, al 5% contratti di apprendistato, al 54% contratti a tempo determinato, all’8% contratti a somministrazione etc;
  • A Lecco, sono previste assunzioni al 31% con contratti stabili, al 69% a termine, fra questi due macrogruppi distinguiamo: al 26% contratti a tempo indeterminato, al 5% contratti di apprendistato, al 39% contratti a tempo determinato, al 22% contratti a somministrazione etc.

Le figure professionali più ricercate in valore assoluto nel mese di marzo 2023 in Provincia di Como sono gli impiegati, gli addetti alle professioni commerciali e servizi fra cui spiccano gli esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione (750 in valore assoluto); per la Provincia di Lecco spicca il macrogruppo degli operai specializzati e conduttori di impianti e macchine (870 in valore assoluta)

Per quanto riguarda i contratti di apprendistato, nel mese di marzo 2023, si registrano i seguenti dati previsionali:

  • Lombardia 5% di assunzioni previste con contratto di apprendistato, dato invariato rispetto a marzo 2022;
  • Como 5% di assunzioni previste con contratto di apprendistato, +1% rispetto a marzo 2022;
  • Lecco 5% di assunzioni previste con contratto di apprendistato, dato invariato rispetto a marzo 2022.

Per quanto riguarda le previsioni di mismatch fra domanda ed offerta occupazionale in Lombardia le imprese prevedono di aver difficoltà a trovare i profili professionali desiderati in 46 casi su 100, a Como in 51 casi su 100, a Lecco in 54 casi su 100 Entrate previste per classi dimensionali di impresa a marzo 2023

  • in Lombardia il 52% delle assunzioni si concentrerà nelle imprese con meno di 50 dipendenti (45260 in valore assoluto)
  • a Como il 60% delle assunzioni si concentrerà nelle imprese con meno di 50 dipendenti ( 2770 attivazioni in valore assoluto)
  • a Lecco il 64% delle assunzioni si concentrerà nelle imprese con meno di 50 dipendenti ( 1380 in valore assoluto)

Entrate previste per classi dimensionali di impresa nel trimestre marzo-maggio 2023

  • in Lombardia il 52% delle assunzioni si concentrerà nelle imprese con meno di 50 dipendenti ( 132070 in valore assoluto)
  • a Como il 61% delle assunzioni si concentrerà nelle imprese con meno di 50 dipendenti ( 7870 in valore assoluto)
  • a Lecco il 62% delle assunzioni si concentrerà nelle imprese con meno di 50 dipendenti ( 4000 in valore assoluto)

Concentrazione maggiore dei contratti a tempo indeterminato

  • in Lombardia il 43% delle nuove attivazioni previste per il mese di marzo nell’industria manifatturiera sarà a tempo indeterminato
  • a Como il 41% delle nuove attivazioni previste per il mese di marzo nell’industria manifatturiera sarà a tempo indeterminato
  • a Lecco il 44% delle nuove attivazioni previste per il mese di marzo nel settore delle costruzioni sarà a tempo indeterminato

Il commento della Uil del Lario

"I dati, seppur si evidenzi un leggero aumento dei contratti stabili, dimostrano come i contratti a termine rimangano – quantomeno nelle proiezioni occupazionali- la forma di assunzione preferita dalle imprese. Sul tema è rilevante inoltre come la percentuale di entrate stabili previste a Como nel mese di marzo (26%) sia discretamente più bassa della media lombarda (31%). Sul tema della precarietà del lavoro, che rischia di divenire una delle criticità maggiori non solo per la tenuta sociale ma anche per l’effettivo e reale rilancio dell’economia, incidono certamente in negativo alcune scelte compiute dall’attuale Esecutivo.

Fra queste merita menzione il potenziamento dell’utilizzo dei voucher, misura che non offre certamente maggior tutela o dignità al lavoratore, potenziamento che è passato -in sintesi- da un’estensione dell’importo massimo di compenso annuo per ciascun utilizzatore. E’ stata inoltre aumentata la platea dei possibili utilizzatori, un tempo limitata a coloro che avevano alle proprie dipendenze un numero massimo di 5 lavoratori subordinati, è stata estesa a coloro che hanno 10 dipendenti a tempo indeterminato. A rallentare la ripresa economica, a provocare un progressivo impoverimento del lavoratore in genere oltre che a svilire il concetto di giustizia sociale, vi è anche il mancato rinnovo di molti contratti collettivi nazionali. Infatti degli oltre 13 milioni di lavoratori dipendenti privati che ci sono in Italia circa la metà ha, allo stato attuale, un contratto scaduto. Il tema non può e non deve essere sottovalutato".

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