Strage di Erba, la richiesta di revisione del processo e la risposta della Procura di Como
Il sostituto procuratore di Milano Tarfusser ha inviato la richiesta in quanto ritiene che "sono stati condannati sulla base di prove estremamente discutibili"
"Non ho mai detto che Rosa Bazzi e Olindo Romano sono innocenti, ma che sono stati condannati sulla base di prove estremamente discutibili". Altro non aggiunge Cuno Jakob Tarfusser, 68 anni, il sostituto procuratore generale di Milano che ha chiesto la revisione del processo per i due coniugi condannati all’ergastolo per la strage di Erba.
Strage di Erba, la richiesta di revisione del processo
Il sostituto pg ha scritto in 58 pagine da mandare alla Corte d’Appello di Brescia le motivazioni per cui - secondo lui - Rosa e Olindo meritano un nuovo processo. "Ho scritto ogni pagina con massima onestà intellettuale e con tutta la passione per il mestiere che ho sempre avuto - ci ha detto - Il mio compito finisce qui, sta ad altri prendere ulteriori decisioni".
La sera dell’11 dicembre 2006, a Erba, nella corte di via Diaz vennero uccisi con spranghe e coltelli Raffaella Castagna, il figlio di 2 anni Youssef Marzouk, la nonna del bimbo Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini. Ferito gravemente il marito di quest’ultima, Mario Frigerio. Per quella che venne subito definita dai media la strage di Erba, vennero condannati all’ergastolo Olindo Romano e Rosa Bazzi.
Il punto di partenza della richiesta di revisione è la contestazione delle tre prove cardine dell'inchiesta: le dichiarazioni dell’unico testimone, Mario Frigerio (deceduto nel 2014), che avrebbe riconosciuto in Olindo Romano uno degli aggressori, le confessioni dei due imputati e la macchia di sangue di Valeria Cherubini su un battitacco dell’auto.
La risposta della Procura di Como
La Procura di Como, che seguì le indagini, dopo due settimane "esce allo scoperto" sul caso della richiesta di apertura dell’indagine con una nota diffusa venerdì. "La responsabilità penale di Rosa Bazzi e di Olindo Romano è stata affermata nei tre gradi di giudizio previsti dal codice di procedura penale. I Giudici hanno espresso valutazioni ampiamente positive delle prove raccolte dalla pubblica accusa e hanno accolto integralmente nei tre gradi di giudizio le richieste dei rappresentanti dell'ufficio del Pubblico Ministero" E ha aggiunto: "La ritrattazione è stata il frutto di un cambio di strategia processuale". E certe espressioni "contengono accuse di condotte abusive ed illegittime, se non di veri e propri reati, a carico di magistrati della Procura di Como, a distanza di 16 anni dai fatti, senza giustificazione alcuna".
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