Maltrattamenti, truffa, spaccio e prescrizione abusiva: arrestato un medico comasco
Il medico prescriveva ai genitori dosi giornaliere di morfina dieci volte superiori al limite consigliato. Dosi che poi venivano vendute a terzi
È di ieri, mercoledì 28 giugno 2023, l'arresto del medico comasco, in servizio alla Guardia Medica di Como, da parte dei finanzieri del comando provinciale e dei poliziotti della Questura per maltrattamenti, truffa, spaccio e prescrizione abusiva.
Maltrattamenti, truffa, spaccio e prescrizione abusiva: arrestato un medico comasco
L’Ordinanza è stata emessa dal Tribunale di Como – Ufficio G.I.P. – su richiesta della locale Procura della Repubblica, per le ipotesi di reato di maltrattamenti, truffa ai danni dello Stato, nonché spaccio di sostanze stupefacent e prescrizioni abusive. Ipotesi di reato che hanno scaturito anche l'interdizione del medico all’esercizio dell’attività di pubblico servizio di operatore del servizio di continuità assistenziale, proprio perché vi è stretta connessione tra l’attività professionale e la reiterazione dei reati contestati.
Le attività d’indagine, condotte in maniera congiunta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Como e dalla Squadra Mobile della Questura di Como per quanto strettamente connesso ai delitti contro la persona, hanno permesso di rilevare come il medico si sia reso responsabile di maltrattamenti e lesioni nei confronti dei propri genitori.
Inoltre, ulteriori approfondimenti ispettivi condotti dalla Guardia di Finanza, hanno permesso di ricostruire come lo stesso, serialmente, provvedesse a prescrivere quantitativi significativi di morfina nei confronti dei propri genitori, in realtà dagli stessi non utilizzata e destinata alla cessione a terzi.
Grazie ai dati acquisiti presso l’ATS Insubria, è stato possibile rilevare come, a fronte di dosi massime giornaliere determinate in 60 mg/ml, i quantitativi di morfina cloridrato mediamente prescritti giornalmente dal medico ai propri genitori conviventi ammontavano a circa 635 mg/ml complessivi. Le indagini hanno permesso di accertare anche come lo stesso, consapevole delle ristrettezze imposte dalla norma, ne abbia aggirato i limiti mediante l’adozione di una serie di accortezze volte all’ottenimento della sostanza stupefacente in quantità massive, quale recarsi in diverse farmacie redigendo in loco le prescrizioni di morfina cloridrato o utilizzare ricettari contraddistinti da numeri seriali diversi.