Il report

Il monitoraggio di Goletta dei Laghi 2023 sul Lago di Como: due i punti inquinati

Lo scorso anno, i due punti in questione - la foce del torrente Cosia e la foce del torrente Albano - erano risultati fortemente inquinati

Il monitoraggio di Goletta dei Laghi 2023 sul Lago di Como: due i punti inquinati
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Due punti su quattro risultano "inquinati": questo è il bilancio dei campionamenti eseguiti da un team di tecnici e volontari di Legambiente sulla sponda comasca del Lago di Como nell'ambito di Goletta dei Laghi 2023, la campagna estiva dell'associazione ambientalista per la salvaguardia delle acque dei bacini lacustri italiani.

Il monitoraggio di Goletta dei Laghi 2023 sul Lago di Como: due i punti inquinati

Lo scorso anno, i due punti in questione - la foce del torrente Cosia e la foce del torrente Albano - erano risultati fortemente inquinati.

“Sulla sponda comasca del lago Lario, dei 4 punti campionati, 2 sono risultati all'interno dei limiti di legge: la foce del torrente Telo e la foce del torrente Breggia. Entrambi erano risultati entro i limiti anche nel 2022 - dichiara Barbara Meggetto, presidente Legambiente Lombardia - Gli altri due punti, la foce del torrente Cosia e la foce del torrente Albano, invece, sono risultati inquinati, lo scorso anno erano risultati fortemente inquinati. Si conferma, quindi, per la foce del torrente Cosia e per la foce del torrente Albano la fotografia risultata anche lo scorso anno: questi due punti critici dovranno sicuramente continuare ad essere monitorati per capire la fonte di tale inquinamento e cercare di risanarli”.

“I risultati dei campionamenti di quest’anno sono sovrapponibili a quelli del 2022 sia in positivo che in negativo - dichiara Enzo Tiso, presidente del Circolo di Legambiente Como - Si conferma infatti che nelle zone dove sono stati messi in atto recenti interventi di risanamento dei sistemi fognari e di ammodernamento degli impianti di depurazione l’inquinamento microbiologico rimane nei limiti di legge. Questo vale per la foce del torrente Telo ad Argegno che raccoglie le acque di alcuni comuni della valle d’Intelvi e la foce del torrente Breggia il cui bacino comprende sia territorio italiano che svizzero. Diversa la situazione alla foce dell’Albano a Gravedona dove l’acqua rimane contaminata da scarichi provenienti dai comuni a monte. Sempre compromessa la situazione del Cosia dove, a dispetto dei cartelli di divieto, molta gente si immerge. Per quest’ultima situazione ci aspettiamo che finalmente, vista la presenza ora di un unico gestore, si proceda alla manutenzione del sistema di collettamento del Comune di Como e limitrofi”.

I risultati sono stati resi noti questa mattina durante la conferenza stampa tenutasi presso la Camera di Commercio Como-Lecco alla quale hanno partecipato:

  • Enzo Tiso, presidente circolo Legambiente Como;
  • Barbara Meggetto, presidente Legambiente Lombardia;
  • Stefania Borghi, Camera di Commercio Como.

Il dettaglio delle analisi microbiologiche

Dei 4 punti campionati, risultano entro i limiti di legge la foce del torrente Telo e la foce del torrente Breggia. Risultano, invece, inquinati la foce del torrente Cosia e la foce del torrente Albano.

I prelievi di Goletta dei laghi vengono eseguiti da tecnici, volontari e volontarie di Legambiente. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli).

‍Legenda

Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente:

- INQUINATO: Enterococchi Intestinali > 500 UFC/100ml e/o Escherichia Coli > 1000 UFC/100ml

- FORTEMENTE INQUINATO: Enterococchi Intestinali > 1000 UFC/100ml e/o Escherichia Coli > 2000UFC/100ml

È bene ricordare che il monitoraggio di Legambiente non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei laghi, prendendo prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta.

Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo lungo le sponde dei nostri laghi, rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano nei bacini lacustri. I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.

Goletta dei Laghi 2023

Scarichi non depurati e inquinanti, incuria e inquinamento da microplastiche, cementificazione e captazione delle acque sono, ancora una volta, i temi al centro di Goletta dei Laghi, che da 18 anni monitora lo stato di salute dei bacini lacustri italiani e ne denuncia le criticità, promuovendo al contempo esempi virtuosi di gestione e sostenibilità.

Da diversi anni, la campagna di Legambiente è anche l'occasione per tornare sul tema delle microplastiche attraverso il progetto LIFE Blue Lakes che ha l’obiettivo di prevenire e ridurre l’inquinamento da microplastiche nei laghi, coinvolgendo partner scientifici, associazioni, autorità competenti e istituzioni.

Tra le azioni di progetto ci sono la promozione del Manifesto dei laghi, documento volontariato che ogni amministrazione locale può sottoscrivere e un roadshow di 20 tappe per sensibilizzare la cittadinanza attraverso lo spettacolo teatrale Monday, laboratori e animazione territoriale.

Il CONOU

Il Consorzio Nazionale Oli Usati, sostiene da anni la campagna estiva di Legambiente, nella convinzione che sia assolutamente necessario agire collettivamente per la tutela dell'ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni. Il Consorzio è parte attiva in questo scenario: con la sua attività di raccolta e rigenerazione degli oli minerali usati è un esempio di eccellenza di economia circolare, non solo in Italia, ma addirittura in Europa. Raccogliendo l’olio lubrificante usato alla fine del suo ciclo di vita nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli, il CONOU fa in modo che questo rifiuto - altamente pericoloso se non gestito correttamente - si trasformi in una preziosa risorsa. Oltre il 98% dell’olio raccolto dal Consorzio viene infatti rigenerato e trasformato in nuova materia prima riutilizzabile, con benefici per l’ambiente e la salute grazie alla riduzione dell’utilizzo di risorse naturali e delle emissioni di gas serra e di altri inquinanti. Lo scorso anno in Lombardia il CONOU ha recuperato 38.533 tonnellate di olio usato.

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