Il commento

Aumentano le tariffe del trasporto pubblico, Orsenigo: "Una beffa, il servizio non migliora"

"Aumentare le tariffe dei biglietti mostra il totale disinteresse della destra lombarda per le famiglie già vessate da carovita e inflazione e per la mobilità pubblica che dovrebbe invece essere fondamentale per la transizione ecologica"

Aumentano le tariffe del trasporto pubblico, Orsenigo: "Una beffa, il servizio non migliora"
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È notizia di ieri, dopo la Giunta di Regione Lombardia, l'aumento delle tariffe sul trasporto pubblico locale. Un aumento che, per forza di cose, non poteva passare inosservato e che avrebbe sicuramente sollevato polemiche e risposte su un tale provvedimento. Il primo commento in merito arriva dal consigliere regionale del Partito Democratico Angelo Orsenigo, che lo ha definito una "beffa".

Aumentano le tariffe del trasporto pubblico, Orsenigo: "Una beffa, il servizio non migliora"

Questo il comunicato del consigliere:

“La giunta Fontana ha deciso un aumento del +4% sulle tariffe del trasporto ferroviario regionale e del trasporto pubblico locale a partire da settembre. Una beffa che si aggiunge al danno visto che il servizio, specie per quanto riguarda Trenord, non è stato per nulla migliorato, anzi. I disagi dei pendolari negli ultimi anni sono addirittura aumentati, come testimoniano le 160 linee a bonus del 2022 e l’aumento spropositato delle penali dovute da Trenord per i disservizi.

E questo è solo l’assaggio di ciò che Fontana e l’assessore Lucente prevedono di fare in questa legislatura, soprattutto dopo che avranno rinnovato senza gara il contratto a Trenord fino al 2033. Aumentare le tariffe dei biglietti mostra poi il totale disinteresse della destra lombarda non solo per le famiglie già vessate da carovita e inflazione, ma anche per la mobilità pubblica che dovrebbe invece essere fondamentale per la transizione ecologica e per la riduzione dell’inquinamento delle nostre città. Nel 2018 era proprio Fontana che chiedeva ai pendolari di “avere pazienza” visti i disagi incontrati dagli utenti Trenord. Cinque anni dopo la pazienza è finita: serve un cambio di marcia e direzione”.

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